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J.R. Ward versus L. K. Hamilton

Creato il 23 luglio 2015 da Weirde

Finalmente, anche se in grande ritardo rispetto alla sua data d'uscita ho letto l'ultimo libro di J. R. Ward uscito in America all'interno della black dagger brotherhood: The shadows

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Essendo il libro dedicato a due personaggi che per me sono sempre stati secondari e poco interessanti all'interno della serie, non avevo grandi aspettative, anzi, perciò non ho avuto neppure una grande delusione.

Diciamo che è in linea con gli ultimi libri della serie, piuttosto corale, con diversi percorsi narrativi che si intrecciano, ma con al centro i fratelli Trez e iAm, che già chiamare uno iAm….ma sorvoliamo.

La trama: bastano due parole per descriverla. I due fratelli Trez e iAm devono alla fine fare i conti con ciò che sapevano da tutta la vita: Trez, nonostante abbia trovato la sua metà in una delle prescelte vampire, deve tenere fede a ciò che i suoi genitori promisero alla regina del loro popolo, lui stesso. Dovrà diventare il compagno della figlia dell'odiata regina…..probabilmente il suo schiavo in realtà.

attenzione qui sotto seguiranno spoiler cioè anticipazioni e rivelazioni

non leggete oltre se volete attendere la versione in italiano del romanzo

La mia opinione: Devo dire che il personaggio di Trez che nei libri precedenti era caduto così in basso da essere praticamente sprofondato sottoterra, si risolleva nel libro, d'altronde cadere più giù era impossibile. L'ho rivalutato, specie alla fine quando finalmente è lui a appoggiare nel modo giusto il fratello e a riuscire a gioire della sua felicità, nonostante tutto.

Il sacrificio di iAm forse voleva essere un colpo di scena ma non lo è stato, lui ha sempre fatto tutto per il fratello era prevedibile facesse pure questo, e che alla fine ne guadagni è giusto, visto tutto ciò che ha passato.

Persino la mania, lasciatemi usare la parola visto che è un fatto che si è oggettivamente ripetuto più volte nella serie, di J. R. Ward di far morire le compagni dei confratelli…o in questo caso di….ma non rivelo altro…., non mi ha stupito o infastidito poi molto (però un po’ sì, si potrebbe pure smettere ora direi) poiché la morta non mi stava simpatica era un personaggio nuovo a cui non ero affezionata anzi….

Il mio problema con J. R. Ward ultimamente è, a parte la coralità e i molteplici punti di vista che io per mio gusto non amo, il fatto che ormai la serie vada spegnendosi senza i personaggi dei primi libri in un ruolo centrale. Almeno per me.

Perciò fa bene credo, a dedicarsi ad altro ora. Una nuova serie romantica contemporanea con  suspense ma nulla di paranormal, e una serie spin off della brotherhood ma con una nuova generazioni di vampiri guerrieri.

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Dopo aver letto The Shadows mi son trovata a paragonarlo all'ultimo libro della Hamilton che avevo letto poi non molto tempo prima. E ho iniziato a confrontare le due scrittrici.

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Entrambe per me sono molto calate rispetto all'inizio col botto delle loro serie, eppure in modo quasi diametralmente opposto.

Mentre la Hamilton è rimasta fedele ai suoi personaggi nel tempo, al punto che si è limitata praticamente ad aggiungere, senza mai togliere quasi nessuno, e ci ripropone pur con qualche cambio di carattere e stile di vita, gli stessi protagonisti a cui ci siamo affezionati.; J. R. Ward ha aggiunto costantemente anche lei nuovi personaggi, ma questi hanno tolto spazio ai vecchi protagonisti fin quasi a farli scomparire dalla scena e non ha esitato neppure a uccidere personaggi abbastanza importanti all'interno della storia.

Mentre la Hamilton, se non altro è rimasta fedele al nome della serie, Anita Blake, mantenendo il punto di vista di Anita nei suoi libri e mantenendo, pur con diversi grossi cambiamenti, il carattere di Anita, se non il suo stile di vita, J. R. Ward non si è preoccupata del fatto che la serie riguardasse i Confratelli del pugnale nero, e ha aggiunto un casino di personaggi, e questo passi, ma con i loro punti di vista, che perciò hanno tolto ampio spazio e centralità alla confraternita originale.

Sono due scelte stilistiche quasi opposte, che hanno pro e contro entrambe. La Hamilton si è piuttosto fossilizzata su alcune caratteristiche di Anita e sulla sua vita sentimentale, sessuale, togliendo comunque spazio alla trama poliziesca dei suoi libri.

J. R. Ward ha mantenuto trame di più alto livello rispetto alla Hamilton, è rimasta più dinamica, ma anche variare può portare a d esagerare in senso opposto, perdendo in parte la fidelizzazione dei lettori.

Entrambe si son perse per strada, chi la ritroverà per prima?

Pur con tutti i suoi difetti, io apprezzo la fedeltà della Hamilton al punto di vista di Anita e ai personaggi storici delle sue storie, più che i cambiamenti della Ward. Eppure forse la Hamilton dovrebbe ascoltare qualche consiglio della Ward, e viceversa, per tornare a ottenere di nuovo due serie paranormal di alto livello.

Che ne pensate?

Son riflessioni fatte con 36 gradi percepiti perciò siate clementi nei vostri giudizi.

bye!


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