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Juan José Bigas Luna, grazie

Creato il 07 aprile 2013 da Marcopress @gabbianone

Noi abbiamo Tinto Brass. Loro avevano Bigas Luna. Un abisso come tra Lignano e Tossa de Mar, Montolivo e Xavi, Berlusconi e Juan Carlos, regale trombeur de femmes. Li battiamo solo sulla cucina, anche se certe paellas sono da poster sulla parete dello stomaco.
Bigas Luna, dunque. Ha colto per primo la bellezza di Francesca Neri (superiore a quella di Penelope Cruz, forse non li battiamo solo sulla cucina) avvicinando un film a un libro capolavoro, operazione sempre complicata.
Las edades de Lulú ha illuminato un anno, il 1990, già memorabile per i mondiali italiani, quando molti ragazzi sono diventati adulti un po’ per i rigori con l’Argentina un po’ per lo stimolante contrasto tra il bollino rosso e la Spagna franchista.
Bigas Luna vinse il Leone d’argento con Jamón Jamón, ma nemmeno il miglior D’Osvaldo avrebbe potuto pareggiare il capolavoro precedente. Film erotico per eccellenza, superato solo per la completezza di vizi e stravizi dal Matador di Almodóvar. Ci battono spesso.



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