USA – 2013
cast: Sean Bridgers - Lauren Ashley Carter - Kaitlin Cullum - Daniel Manche - Larry Fessenden - Sean Young
regia: Chad Crawford Kinkle
soggetto e sceneggiatura: Chad Crawford Kinkle
musica: Sean Spillane
durata: 87 min
INEDITO
“La fossa ha parlato.
E’ un onore essere scelti…lo sapete. Perché senza il sangue le acque della fossa non guarirebbero nessuno.
E quindi, facciamo quello che dobbiamo.”
Ok, mr. Kinkle sa il fatto suo.
Nonostante al suo attivo abbia solo un paio di corti ed altrettante sceneggiature, il pupo sa come scrivere una storia e come tenere in mano la macchina da presa ed il risultato è un film inquietante nella sua semplicità.
Nessun effetto speciale (se non il minimo sindacale), né particolari giochi d’inquadrature: solo i personaggi ed il bosco che li ospita/tiene prigionieri. Basta questo e lo spiare l’abbrutita quotidianità di un pugno di bifolchi, grezzi, ignoranti, volgari e perennemente ubriachi per creare un senso di disagio. La naturalezza poi, con cui la comunità accetta di dare in sacrificio un loro consanguineo è qualcosa di…disarmante. Qualche lacrima, si, ma niente di più, neanche si sgozzasse una pecora per farne cotolette.
La storia si racconta da sola. Con lo scorrere dei minuti i tasselli della trama prendono diligentemente il loro posto illuminando passato, presente e l’ineluttabile cupo finale. Perché non c’è possibilità di redenzione e quel poco che hanno è già troppo per gente come loro.
Ottima la scelta degli attori. Sean Bridgers e Lauren Ashley Carter, presi in prestito dal crudo e angoscioso “The Woman” (2011) si destreggiano con professionalità in ruoli totalmente opposti a quelli calzati nel film citato, mentre Sean Young ci regala una corposa interpretazione di una madre/padrona da odiare (e compatire) alla prima inquadratura.
Il tutto spolverato da una colonna sonora estraniante ed ipnotica.
Tolte un paio di piccole (e trascurabili) incongruenze dello script il regista riesce ad arrivare nel segno, dando un tocco di novità espressiva ad una storia non originalissima. Un artigiano da tenere d’occhio.
1/2

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