In una società liquida dove "effimero" e "transitorio" sono gli aggettivi più appropriati per descrivere la nostra quotidianità, festeggiare la duecentesima uscita di un fumetto che racconta le gesta di una criminologa ha dello straordinario.Quali potrebbero essere le motivazioni della longevità di una serie come Julia? E in che modo Giancarlo Berardi, il suo ideatore, ha deciso di festeggiare l'evento? Scopriamolo insieme analizzando la questione.
I motivi di un successo
Tanti sono i motivi del successo della serie dedicata a Julia. In primis, il genere: il cosiddetto giallo è un genere letterario molto gradito al vasto pubblico, ne sono un esempio la letteratura e i serial televisivi contemporanei e gli esempi si sprecano. Incide però anche il target di riferimento, che evidentemente favorisce un processo identificativo.Ma Julia non è soltanto un giallo. E non è seguito solo da uno specifico target. Leggendo le lettere pubblicate nella pagina della posta si evince che il seguito è più vasto ed eterogeneo di quanto si potrebbe immaginare. Rimane quindi da stabilire quale ingrediente abbia suscitato una tale longevità e un tale attaccamento da parte dei lettori alla serie.Una spiegazione potrebbe essere la scelta del personaggio, Julia.
Una donna moderna
Giancarlo Berardi ha deciso di dedicare la serie a una donna in quanto, a suo parere, sono proprio le donne "le protagoniste della nostra epoca", per la loro "sensibilità, capacità di ascolto e d'intuizione" (come riportato in un recente articolo su Lo Spazio Bianco).Julia è l’emblema della donna dei nostri giorni: apparentemente fragile, insicura ma nello stesso tempo forte e costante nella sua precarietà. Ancora in questo numero 200 ricorrono i temi tipici del suo personaggio: un affetto vissuto sulle onde di internet, un'adozione a distanza con un bambino, Abebe, che vive in Africa e gli affetti familiari – sorella e nonna – che vivono la loro vita fuori da Garden City. In questo contesto precario e indefinito si snoda la sua vita, tra le indagini sui criminali, l'attività di docente universitaria, le chiacchierate via internet con il lontano fidanzato Ettore, le lettere scritte al figlio adottivo, gli incontri occasionali con la sorella e la nonna, i sogni/incubi ricorrenti e premonitori e le solitarie serate con il gatto.È il paradigma della donna moderna che apparentemente non ha un ruolo definito ma la cui definizione del ruolo emerge nel continuo passaggio tra i vari ruoli ricoperti. E in questo passaggio costante il suo ruolo si rafforza grazie alla sua capacità di gestire contemporaneamente ambiti e tempi diversi pur rimanendo sostanzialmente sola e fedele a se stessa.
Un realismo sconfinato
Giancarlo Berardi si dichiara da sempre un realista, appartenente alla scuola dei Veristi che fa capo a Giovanni Verga. Verga in una famosa lettera affermava "i racconti dovrebbero nascere da sé stessi": l’autore deve scomparire, nascondersi dietro le quinte.Tenendo fede al suo stile, improntato sul racconto verosimile della realtà che ci circonda, in questo numero 200 ancora una volta l'autore ha deciso di farsi da parte: oltre alla presenza del colore (realizzato da Arianna Florean sulle matite e chine di Cristiano Spadoni) non sembra esserci nulla di particolarmente celebrativo o autoreferenziale ne L'immagine perduta. Se il numero precedente aveva visto un evento significativo come l'abbraccio reale, materno di Julia ad Abebe in Africa, questo numero è particolarmente ordinario, quasi a voler riaffermare l'importanza delle storie, delle vite dei personaggi che non hanno motivo né necessità di soffermarsi su qualsivoglia festeggiamento editoriale. Ecco la celebrazione dell'ordinario.
Elisabetta Tamborrino(con un'impercettibile collaborazione di Giuseppe Lamola)
Bibliografia e link utili:
- Julia #200: intervista a Lorenzo Calza
- 200 volte Julia: intervista a Cristiano SpadoniComicon 2015: - Giancarlo Berardi e Julia, tra passato e presente (reportage da Napoli Comicon)- Julia compie 200 albi! (videorassegna delle copertine più rappresentative della serie)
- La copertina variant di Vittorio Giardino per Julia n. 200