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Julia X

Da Omonero

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USA 2011

cast: Kevin Sorbo – Valerie Azlynn – Alicia Leigh Willis – Joel David Moore – Ving Rhames
regia: PJ Pettiette
soggetto: Matt Cunningham
sceneggiatura: PJ Pettiette – Matt Cunningham
musica: autori vari
durata: 94 min
INEDITO

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La vita de “lo straniero” (Kevin Sorbo) (nel film non ci viene rivelato il suo nome) scorre placidamente in una consolidata routine: conosce ragazze in chat, le rapisce, le marchia a fuoco con una lettera dell’alfabeto, abusa di loro poi le uccide e si libera dei loro corpi nei posti più disparati.
Tutto collaudato e studiato nei minimi particolari, ma l’ingranaggio s’inceppa quando l’uomo conosce Julia (Valerie Azlynn).
Dopo averla rapita e marchiata con la lettera X la situazione gli sfugge di mano,

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Julia si rivela un osso duro e dopo aver tentato diverse volte di fuggire la ragazza scombina le carte in tavola facendo assaggiare al serial killer un po’ della sua stessa medicina, così il predatore diventa preda.
Infatti Julia e sua sorella Jennifer (Alicia Leigh Willis) sono due psicopatiche che dopo aver subito per anni gli abusi del padre si vendicano rimorchiando maschi in chat e torturandoli a morte. Con queste premesse inizia un perverso gioco fatto di continui ribaltamenti di ruolo, con l’uomo che da la caccia alle due e le ragazze che cacciano lui, il tutto condito dal rapporto conflittuale che Jennifer ha nei confronti di Julie e l’insano desiderio di emulazione che nutre per la sorella.

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Le cose si complicheranno ulteriormente quando Jessica porterà in casa una preda tutta sua (Joel David Moore), per dimostrale a Julia di non essere da meno di lei.


Un film  fatto di occasioni perdute e/o mal sfruttate. E’ già strano vedere L’Hercules dei famosi telefilm cimentarsi nel ruolo del serial killer (anche se a metà film comincia a convincerci) ma, di contrappasso la Azlynn e la Willis si giocano bene la carta delle sorelle psicopatiche (la Willis è di una teatralità disarmante). Molto sangue e poco spessore (ed i tempi per creare una buona struttura narrativa c’erano); così mentre grazie ai flashback di routine conosciamo i motivi della follia esplosiva delle ragazze, poco si sa delle motivazioni che spingono lo straniero a fare quello che fa.
Nello stesso tempo i toni da commedia nera sono calibrati ed intelligenti, specie nella “danza al massacro” finale tra Julia e l’uomo.
Un film ed una storia che potevano essere sfruttati meglio ma, in definitiva, ben recitato e gradevole.

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Archiviato in:CINEMA, INEDITI Tagged: black comedy, splatter/gore, thriller

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