JULIE’S HAIRCUT, Ashram Equinox

Creato il 11 ottobre 2013 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Uno dei più grandi gruppi italiani degli ultimi anni e più. L’ho detto, così vengo sbertucciato subito per piaggeria, ma fa niente. Dopo la splendida doppietta After Dark, My Sweet e Our Secret Ceremony (su A Silent Place) il lavoro dei Julie’s si è infittito, nonostante il vero e proprio “disco nuovo” arrivi solo adesso con Ashram Equinox. Nuovo in più di un senso, considerando che è il primo nel quale la voce si inoltra nella dimensione del suono, diventando strumento al pari degli altri. Utilizzo non originale, certo, ma molto ben riuscito e contestualizzato in questa sterzata stilistica subito percepibile. Si tratta di un viaggio ad alto tasso di qualità, tra strati sonori di diversa foggia e concezione, per una serie di pezzi assimilabili a una sola suite con il compito di trascendere le barriere di genere e comunicare l’infervorato desiderio di perdersi nella musica per ritrovare nuove identità. Come tanti fiumi che convergono in un grande corso d’acqua purpurea sospinta da una fortissima corrente di desiderio comunicativo. Beat squadrati o eterei, texture dronanti che sprigionano particelle di convulsioni dub venate da mille e più idee di gaudente psichedelia. Centri tematici sono l’unione, la comunione tra entità opposte: interiorità e senso dell’infinto universale, il mondo occidentale e quello orientale, il sesso, il sonno che trascina nel caleidoscopio dei sogni. D’altronde, citando la press release: Ashram, dal sanscrito ashraya (protezione), è il luogo tradizionale di ritiro dalla comunità sociale, di preghiera e ascesi; equinox, dal latino equi noctis (notte uguale al giorno), è uno dei due momenti dell’anno in cui la durata del giorno è uguale a quella della notte. La presentazione ufficiale è avvenuta, ovviamente, il 22 Settembre, alle ore 20:44, in pieno equinozio d’autunno. Anche dal punto di vista visuale il lavoro è stato, come sempre, certosino: Ashram Equinox si fregia della partecipazione di Pasquale De Sensi, le cui opere, perfettamente in linea con l’identità musicale del disco, appaiono in copertina e nel booklet, e alcune di esse sono state create appositamente per l’occasione. Per ogni pezzo sono stati poi realizzati – dal gruppo stesso – dei video: i temi spaziano dalla sessualità contrapposta al controllo mentale all’uso di droghe e al fanatismo religioso (queste immagini saranno accompagnate da altri visual durante i live).

A emergere prepotente, insomma, è il desiderio sfrenato di comunicare tramite sovrapposizioni di linguaggi. Ashram Equinox, però, è anche “solo” un disco che si gode per tutta la sua durata, senza cali di tensione e dotato di mille particolari (e relative epifanie) da scoprire ad ogni ascolto. Preparate i bagagli: reali o meno, poco importa.

Tracklist

01. Ashram
02. Tarazed
03. Johin
04. Taarna
05. Equinox
06. Sator
07. Taotie
08. Han

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