Recente pubblicazione di Silvano Tagliagambe e Angelo Malinconico
Nel volume il tema del Sacrificio viene affrontato assumendo come motivo conduttore il Libro Rosso, l’eccezionale diario sul quale Jung coraggiosamente annotò e dipinse le immagini di un periodo particolarmente fertile e doloroso della sua “discesa agli inferi”, del suo contatto con le grandiose immagini del profondo, e del quale solo recentemente gli eredi hanno consentito la pubblicazione. Dal Libro Rosso viene estratta una chiave interpretativa che, a giudizio degli autori, consente di individuare fondamentali punti di intersezione per penetrare il tema del sacrificio in Jung.
Lo “spirito del profondo” pone il tema del sacrificio come “pietra miliare di ciò che verrà” e lo lega al tema dell’immagine e alla sua funzione imprescindibile (“non è il Dio stesso che verrà, bensì la sua immagine”), all’apporto positivo e costruttivo “dell’inesplicabile e del paradossale”, alla presenza, anche questa ineludibile, dell’infinito, che è “ordine e disordine” e produce l’”esistenza di leggi illegali”, e infine alla centralità del passaggio tra senso e nonsenso. Vengono così individuati e indicati con chiarezza quattro cardini sui quali fissare il discorso relativo al sacrificio:
1. Immagine;
2. Paradosso e unione del caos con ciò che è ordinato;
3. Infinito;
4. Ponte di passaggio e di compimento e spazio intermedio.
Seguendo e ricostruendo le tracce di questa riflessione, l’obiettivo che i due autori hanno cercato di raggiungere è quello di arrivare a comporre in un unico quadro interpretativo le questioni poste al centro della loro analisi: le ragioni e il senso del riferimento al paradosso e all’ambiguità; il rapporto tra infinito e finito; il ruolo del mondo intermedio e dell’“interdetto”; il nesso tra opacità e trasparenza; la funzione cruciale della rappresentazione e dell’immagine.
Gli aspetti principali del discorso sviluppato nell’opera sono il significato e la funzione essenziale del concetto di sacrificio e il legame fondamentale tra questo concetto e quello che Neumann nel l959 ha definito l’“Asse Io-Sé”, considerandolo la pietra angolare dell’intera struttura e articolazione del mondo interiore, così come Jung le concepisce e al cui approfondimento ha in seguito fornito un apporto determinante Edinger