(Jurassic World)
Regia di Colin Trevorrow
con Chris Pratt (Owen Grady), Bryce Dallas Howard (Claire Dearing), Vincent D’Onofrio (Hoskins), Jake Johnson (Lowery Cruthers), Nick Robinson (Zach Mitchell), Ty Simpkins (Gray Mitchell), B.D. Wong (Dottor Wu), Irrfan Khan (Simon Masrani), Omar Sy (Barry), Judy Greer (Karen Mitchell), Lauren Lapkus (Vivian), Brian Tee (Takashi Hamada), Katie McGrath (Zara Young).
PAESE: USA 2015
GENERE: Fantastico
DURATA: 124′
22 anni dopo i fatti del primo film, l’idea di un parco divertimenti con dinosauri “veri” è diventata realtà. Peccato che il pubblico pretenda dinosauri sempre più grossi e cattivi, costringendo (si fa per dire) gli scienziati a crearne di nuovi in laboratorio. Uno di questi, battezzato Indominus Rex, non ci sta a fare la vita della scimmia in gabbia e fugge incontrollato con l’obiettivo di raggiungere il centro del parco, dove sono radunate 20mila persone. E mentre un lobbista cerca di sfruttare la sciagura per trasformare i velociraptor in armi da guerra da sostituire ai soldati USA, il coraggioso Owen Grady – che di mestiere addestra gli stessi raptor creando con loro un legame empatico – tenta di fermare il terribile mostro…
A 22 anni dal primo capitolo e a 14 dal (mediocre) terzo, torna la saga giurassica creata da mastro Spielberg, regista dei primi due, qui produttore esecutivo. La formula è sempre la stessa: 50% paura e 50% divertimento, il tutto condito con una spruzzata di sano ecologismo e qualche goccia di critica filosofica sulla superbia umana (accentuata rispetto alla trilogia originale). Trovarci qualcosa di nuovo è davvero dura, ma se si toglie la perenne impressione di deja-vu il divertimento e la tensione sono assicurati. (Solo) due le novità, entrambe azzeccate: un’ambientazione quasi sempre diurna e un eroe anomalo che preferisce dialogare coi dinosauri piuttosto che combatterli. La scena del giro in moto a fianco dei raptor è talmente inverosimile da sfiorare il trash, ma il film c’è, e va via liscio senza intoppi tra dialoghi da commedia sofisticata e mirabolanti scene d’azione. Certo l’imperante computer grafica non è nemmeno da paragonare alla magia artigianale del fantasy anni ’90 (i dinosauri erano robotici e i set costruiti per davvero), ma il progresso avanza e ci si deve adattare. Anche perché costa meno. Ignobile la scelta di un mediocre 3D che si limita a mettere in rilievo gli attori rispetto allo sfondo: una bieca operazione commerciale per aumentare gli incassi aumentando il costo del biglietto. Immancabile il tema di John Williams (adattato da Michael Giacchino) in colonna sonora. Tra gli attori, l’unico “sopravvissuto” della trilogia originale è il cinoamericano Wong. Portateci i bambini e spassatevela con loro.