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jus primae noctis

Creato il 01 maggio 2012 da Maltecoron77
Ovvero: il diritto, da parte di un signore feudale, di giacere, nella prima notte di nozze, con la sposa di un proprio servo della gleba.Nonostante la bestialità della cosa, c'è da pensare che si accontentassero di poco. Oggi lo jus primae noctis viene perpetrato giornalmente dai pochi signori (il feudalesimo si è tradotto in cariche e non più in terre) nei confronti dei molti servi della gleba, con la differenza che non si consuma un atto sessuale vero e proprio nei confronti della donna, ma una autentica sodomia che colpisce chiunque in modo indiscriminato e con squisita etica paritaria. Uomini e donne, senza distinzioni.JUS PRIMAE NOCTISTutti a giacere su uno scomodo pagliericcio con le mutande calate, in attesa del virile intervento dei satiri di turno (anche qui uomini e donne... ormai la possibilità di inculare chicchessia non viene negata a nessuno) ma, soprattutto, tutti zitti, a denti stretti, ad aspettare rassegnati l'umiliante sottomissione.Niente di nuovo, si dirà, e forse è vero. Il potere ha sempre avuto il suo priapismo e il popolo è simile a una puttana che si dimentica, però, di riscuotere per la prestazione.Forse, però, fino a qualche tempo fa c'era bisogno almeno di un po' di lubrificante, di un qualcosa che facesse provare meno dolore o, quantomeno, potesse illudere a tal proposito. E forse c'era anche qualcuno che tentava di liberarsi da quella stretta; di divincolarsi, di ribellarsi, di non voler essere violentato in quel modo.Oggi no.Niente lubrificanti.Niente ribellioni.Tutti lì, fermi, zitti, a stringere i denti.Ma con davanti un bello schermo televisivo... due cosce, un calcio al pallone, qualche reality, farfalline e pagliacci truccati di sofismi.Quello è l'anestetico usato, ma le chiappe sono ben esposte al vento e non c'è nemmeno bisogno di aspettare che lo Zeus di turno cambi forma per approfittarsene. Non ce n'è bisogno... il volume della tv è bello alto.Coprirà qualsiasi urlo di dolore.


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