La morte di David Bowie lascia la ‘povna – come tutti coloro della sua generazione – sufficientemente sconvolta. Lei lo scopre questa mattina, appena aperte le notizie; prevedibilmente, diventa l’argomento del giorno, dalla segreteria, all’acquario, ai corridoi, alla sala insegnanti, ovunque tra colleghi e bidelli, a scuola. Poi la ‘povna arriva dagli Extraterresti, e fa una scoperta che non la stupisce, eppure in ogni caso la turba.
“Impenetrabile, oggi è un giorno triste” – esordisce rivolgendosi all’unico alunno rockettaro della classe.
“David Bowie?” – risponde lui, sicuro, ma comunque con un punto di domanda. E un rapido sondaggio rivela che, a parte lui e (più o meno) Bravo Ragazzo, nessuno di loro ha mai sentito parlare del Duke.
Non c’è tempo per approfondire, che devono fare la verifica. Ma la ‘povna ci rimugina sopra sulla via di casa, e poi nuotando. E alla fine partorisce un piano.
Bisogna sapere, per capirlo, che uno dei motivi di fatica di quest’anno scolastico, così sfiancante, è stato l’arrivo, come già la ‘povna aveva detto, di una serie di nuovi colleghi su cui tacere è bello (e che confermano che, se si fa statistica degli ultimi dieci anni, l’unico canale ad avere immesso in ruolo solo persone davvero eccellenti è il vituperato concorso di Profumo, se interessa meditare sul valore di una vera selezione pubblica), tra i quali figura la nuova collega di inglese (arrivata al posto di Patty Albione), Leonessa.
Non fancazzista, ma irremediabilmente piùcheretta, attraversa il suo stare nella scuola con un misto di inadeguatezza e arroganza dai risultati micidiali. Il fato l’ha portata sulla strada della ‘povna in due classi su tre, con conseguenze faticosissime. In particolare con i Mowgli, classe spettinata di natura, e che ha bisogno di una gestione a polso fermo, la situazione si è rivelata molto spesso imbarazzante (complice anche un coordinamento di Mickey Mouse volonteroso, ma inadeguato alla bisogna). Per questo, come si ricorderà, la preside Barbie ha deciso di correre ai ripari, ma ovviamente non basta.
Nel senso che, pur in assenza di motto, il 2016 si è aperto per la ‘povna su una linea di ottimismo della volontà che si ispira a “fa’ ciò che devi” più che a ogni altro imperativo categorico. E sono oramai parecchi anni che la ‘povna ha imparato a lavorare con rigore su se stessa, distinguendo con chiarezza i momenti di sfogo (dei quali, come un cinghiale maremmano che si spurga, lei ha sempre un gran bisogno) dalla presunzione di credersi nel giusto, oppure eroe solitario, nel luogo dove deve lavorare.
Date tutte queste premesse, l’idea le arriva all’improvviso, come una ispirazione, e decide di darle immediatamente seguito. Così, mentre riascolta una compilation delle canzoni per lei più belle del reuccio inglese, apre un nuovo messaggio di posta, digita l’indirizzo mail della Leonessa e scrive: “Leonessa, ti va se organizziamo una lezione trasversale su David Bowie per i Mowgli? Potremmo fare che io spiego un po’ di storia a partire dalla canzone che scegliamo, e facciamo analisi del testo, e tu fai la parte di lingua, ascolto, etc… Due volte a settimana abbiamo anche le ore di seguito: domani è troppo presto, ma il prossimo, forse, o quello dopo, potremmo riuscirci, che te ne pare?”. Subito clicca invio, senza rileggere.
La risposta le arriva in tempo reale, ed è positiva e grata, nel contempo. E se tra le righe trapela una certa superficiale conoscenza del Duca Bianco, la ‘povna ha l’accortezza di lasciare stare.
La prossima settimana, dunque, dopo aver passato il weekend a programmare tutto, congiuntamente, la ‘povna e la Leonessa racconteranno ai Mowgli un pezzo di storia della musica, e dunque del costume, e della cultura, dell’intero primo mondo. Resta, a questo punto, solo da mettersi d’accordo sul testo. Le due colleghe sono rimaste d’accordo di mandarsi una rosa di preferenze, tra ciò che ritengono più adatto, e poi far uscire da questa piccola selezione la canzone da commentare.
Per questo, oltre che per ricordare, a modo suo, il grande cantante, la ‘povna decide di raccontare la storia qui su Slumberland, chiamando a raccolta, per consigli di playlist, tutti i suoi lettori.