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William Martin Joel è un appassionato motociclista e collezionista di New York, dove è nato, a Long Island, il 9 maggio del 1949. Possiede oltre trenta splendide moto d’epoca e, dal 2010, anche un bel negozio a Oyster Bay (circa un ora ad est di Manhattan): il 20th century cycles. Incidentalmente, nella sua vita, si è occupato anche di altro, e con un certo successo. In effetti, come cantante, pianista e compositore, la gente lo conosce meglio con il nome di Billy Joel!
Nel 1980, al culmine del suo successo, alla guida della sua Harley XLCR, Billy Joel ha avuto un brutto incidente: "I was riding (… ) through an intersection on Long Island when a woman decided to run a red light and I ran into the side of her car. I flipped over the car, landed on my back, dislocated my right wrist and crushed my left thumb. But I had my helmet on, and my first thought was, 'My bike!"... Ma per un pianista con le ossa delle mani fratturate il problema non avrebbe dovuto essere ben altro? Alla rivista MotorCyclist, Bill ha risposto ridendo: "I knew I could keep on playing. I play rock 'n' roll, I'm not Vladimir Horowitz!". Billy, a oltre 60 anni, è ancora un uomo spiritoso e dalla graffiante ironia. La sua passione per le due ruote è esattamente la stessa di trent’anni fa. E, in effetti, pare che chiunque lo intervisti in veste di motociclista, venga presto coinvolto dai suoi entusiastici racconti di moto e dimentichi in fretta che il suo interlocutore è un mito della musica pop che ha vinto 6 Grammy Awards .
Ducati 750 sport 1974Vincent Rapide
La prima moto di Billy fu una BSA prestata da un vicino nel 1965, che, partendo per il Vietnam, gli aveva chiesto di occuparsene. Fu subito amore e, poco dopo Billy acquistò una vecchia Triumph usata. Pare fosse un autentico disastro meccanico. Ma ci si divertiva come un pazzo. Quando negli anni settanta si trasferì in California e cominciò la sua carriera musicale, le sue corse in moto ebbero una pausa. Ma tornato a Long Island una decina di anni dopo, la sua passione si riaccese. Tra le altre moto, Joel ha posseduto una Yamaha Virago 750 con cui girava con la ex moglie, una Ducati 1981 Mike Hailwood Replica, una Moto Guzzi V7 Sport e una Harley Knucklehead... “When I realized I'd have to become a mechanic again. But that was okay with me!”.
Ed ecco il suo pensiero. “The ’30s through the ’50s was the height of automotive design. It was very American, heavily chromed with sexy, streamlined curves. They are not very fuel-efficient, but they are aesthetically pleasing. I like the history of bikes, I like to promote that; I am somewhat of a curator. I am not a fan of bikes covered in fiberglass that reach speeds of 250 mph. Growing up, fast for us was 100 mph. It’s not about how fast you go, it’s about how fast you feel like you are going. When you wind up an old bike, you may be going only 50 mph, but it feels like 100.”
"Nobody really got the Guzzi or Ducati café racers I had back in the '70s, but I did. Not that they were as fast as some of the new sportbikes that are out today, but they were really fast for that time with a lot of useable power. To me, that was part of the whole allure. I didn't want what everybody else had. I wanted exotic; I wanted weird."
Più che un semplice appassionato con una crescente collezione di più di 30 tra cafè racers e cruiser retrò, Joel è un amante delle personalizzazioni. Così, con Rob Schneider, proprietario della Lighthouse Harley-Davidson di Huntington Station, New York, nel 2010 ha rilevato una vecchia concessionaria Ford a Oyster Bay e l’ha trasformata in un “Big Boy toy store”. La 20th Century Cycles è uno splendido negozio, arredato con evocativi pezzi di modernariato dove è possibile ammirare la sua collezione, fermarsi a parlare di meccanica classica, scegliere una delle spettacolari moto in vendita, o personalizzare la propria modern classic, la specialità della casa è: "making retro bikes look even more like classics."
Una Kawasaki W650 del 1999, personalizzata per assomigliare ad una BSA anni 50. Non tutti sanno che la Kawasaki serie W nasce poprio dalla Meguro 500: una BSA A7 costruita in giappone su licenza.
La moto ritratta in apertura di questo post è una Royal Enfield Bullet trasformata da Long Island U.K. Motorsports in una replica BSA Gold Star, con kit big-bore, carburatore maggiorato, carrozzeria in alluminio, cupolino d’epoca e semimanubri. Se gli dicono che sembra uscita dal parcheggio dell’Ace cafè, lo fanno felice: “I visited the Ace while I was on tour with Elton John, and at first I thought, what a dump: this is just like a truck stop! Then I realized that I did like it because it was just a place for gearheads to come to worship motorcycles. I wish I could open a place like that here, because there's a lot of New York bikers who are just riding around, looking for a place for bikes to congregate”. All'epoca dell'intervista, Joel non poteva sapere che presto in USA ci saranno una decina di Ace Cafè: bar indipendenti autorizzati e coordinati dall'Ace Cafè di Londra.
Durante i suoi viaggio in Europa, dove gli è più facile confondersi tra la gente, Billy Joel ama visitare negozietti e officine alla ricerca di vecchie Jawa o di motociclette italiane che in USA sono ormai quasi introvabili. Per lui, le motociclette classiche sono “…a form of Zen. You can get out of yourself and find yourself when you ride. And when you put a helmet on, you become anonymous. You're just another maniac on a bike. To be honest, that's very refreshing." Insomma... Billy Joel è uno di noi. Ma con più mezzi economici ...e molto più intonato!
Fonti: the MotorCylist magazine; Hamptons magazine; Billy Joel official website.
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