Andrea Agnelli durante la conferenza stampa degli azionisti ha parlato delle altre cose dell’addio di Massimo Moratti, e anche della situazione del calcio italiano e della crescita della Juventus:
”Dal 1 luglio c’è stata una riorganizzazione importante in Juventus e abbiamo dato una forma che è il mio modo di vedere una società. Per la prima volta a questo tavola c’è Alberto calvo, a lui riportano il marketing, lo Stadium, le global parternship e il merchandising. Crescono le persone vicine a me. La Juventus è una realtà con 300 dipendenti e se abbiamo ritenuto i risultati degli ultimi 4 anni è merito di tutti. Noi quarto abbiamo udibilità verso il mondo esterno, ma le persone sono tante e ci permettono di arrivare a risultati: quello più importante sarà come sempre il prossimo”.
Commento sulla vicenda Moratti?
“Credo che sia un fatto tecnico. Le vedute diverse di erano già manifestate. Il suo amore per l’Inter, il suo amore porta a fare anche follie come accettare uno scudetto non vinto. Perdiamo un grande personaggio anche nel panorama italiano”.
“La Juventus è una delle prime 10 società al mondo, nessuna società italiana è stata in grado di crescere al ritmo di Real Madrid, Barcellona, Bayern. La struttura e il livello dei ricavi, hanno portato la Juventus ad un fatturato di 280,5 milioni di ricavi composti da match day, commerciali e diritti televisivi, che al lordo della “gestione calciatori” porta il fatturato per la prima volta della nostra storia sopra i 300 milioni, esattamente a 315,8 milioni. Lo Stadium è un prodotto all’avanguardia ma rappresenta solo una piccola parte. Le famiglie però non vanno più allo stadio. Gli appassionati devono tornare a popolare gli stadi. La Juventus ha lavorato per questo e oggi fa notizia quando non è al completo. La Bundesliga e la Liga generano oggi il doppio e i ricavi da stadio del nostro calcio sono scesi sotto la soglia dei 200 milion di euro, di cui il 20%, un quinto! prodotti dallo Juventus Stadium. Negli ultimi 10 anni l’Italia è quasi sparita da questo punto di vista. In Juventus stiamo cercando di recuperare il valore della maglia con il nuovo accordo con Adidas e con Jeep. L’elezione del nuovo Presidente di Lega questa estate è stata una sconfitta per tanti e una vittoria solo per pochi. La revisione delle rose è sacrosanta e deve essere sostenuta da una politica di immigrazione e dall’inserimento delle seconde squadre. Si tratta di gestione e di programmazione non di coraggio. L’ampliamento dei ricavi televisivi è una realtà. L’Italia deve tornare un punto di riferimento”.