Riportiamo di seguito l'intervista di mister Conte ieri in conferenza stampa prima della partenza per Milano:
«La partita con il Milan sarà un test significativo perché affrontiamo un avversario importante e mi aspetto passi in avanti. Ogni giorno però ci devono essere miglioramenti, durante ogni allenamento, perché non c’è tempo da perdere e dobbiamo crescere ancora, sotto tutti gli aspetti»....«..siamo ancora ancora alle fondamenta, che dovranno essere ben solide. Per mettere il tetto ci sarà del tempo, anche perché se le basi non sono buone, l’edificio prima o poi crolla...»...«L’hanno tutte le grandi squadre e la Juve, così come Milan, Inter, Napoli e Lazio deve fare la partita, senza adattarsi all’avversario e giocare di rimessa. Questo significa avere punti di riferimento e un’idea di gioco. Significa avere un modo di essere e proporsi preciso e noi stiamo cercando di trovarlo.
(nella foto il successo bianconero al trofeo Berlusconi nel 1995 con un giovane Conte in campo....)
Poi,, volendo congelare la partita si può cambiare atteggiamento. Anche in passato mi è capitato di terminare gare giocando ad esempio con il 4-5-1, ma erano situazioni particolari, in cui si doveva portare a casa il risultato nel modo più sereno possibile»....«Non c’è una coppia preferita neanche in attacco, li ho alternati tutti e tutti si sposano bene tra loro. I due attaccanti per me sono molto importanti e mi devono assicurare determinati movimenti in fase offensiva e difensiva, fondamentali per l’equilibrio della squadra. Fortunatamente ho un’ampia possibilità di scelta e sto trovando grande applicazione da parte di tutti»....« Vidal è un giocatore polivalente e infatti in Nazionale ha ricoperto praticamente tutti i ruoli tranne che quello del portiere e non è una battuta, ma la verità. A Bari, come attaccanti, avevamo solo Vucinic Del Piero e Matri e c’era la necessità di dare un sostegno. Visto che Vidal si allenava da poco con noi in quella posizione poteva avere più peso e non creare problemi alla squadra, cosa che sarebbe stata normale non essendo ancora inserito nei meccanismi di gioco»...«Il Trofeo TIM ci ha permesso di capire l’importanza del lavoro che stiamo portando avanti e che ci permetterà di tornare competitivi. Mi viene anche un po’ da ridere perché dopo la partita contro il Betis Siviglia siamo stati messi in discussione e dopo pochi giorni si parla addirittura di scudetto...In realtà veniamo da due settimi posti scorso anno, mentre il Milan lo scorso anno ha vinto lo scudetto e l’Inter due anni fa ha vinto tutto. La distanza che c’è tra noi e loro però non deve essere una preoccupazione ma uno stimolo. Ci vuole pazienza e mi lascia ben sperare il fatto di avere giocatori che, come me, vogliono tornare ad essere protagonisti. Ora però qualsiasi risultato otterremo nel “Berlusconi” non sarà giusto parlare di scudetto né di Juve da settimo posto: si devono prendere cose in modo razionale senza buttare fumo negli occhi ai tifosi»....«Se sconsiglio di parlare di scudetto? E perché mai? Quella è una parola scritta nella storia della Juve e per me è abbastanza usuale visto che da calciatore ne ho vinti cinque. Bisogna anzi riabituarsi a questa parola che è stata fin troppo lontana da questa squadra. Si deve però essere realisti a me non piace prendere in giro i tifosi, che sono juventini come me. Siamo sulla strada giusta, questo sì, e faremo di tutto per tornare competitivi il prima possibile. Veniamo da due settimi posti scorso anno, mentre il Milan lo scorso anno ha vinto lo scudetto e l’Inter due anni fa ha vinto tutto. La distanza che c’è però non deve essere una preoccupazione ma uno stimolo. Ci vuole pazienza e mi lascia ben sperare il fatto di avere giocatori che vogliono tornare ad essere protagonisti. Però qualsiasi risultato otterremo nel “Berlusconi” non sarà giusto parlare di scudetto né di Juve da settimo posto.