«Il Chievo è una squadra dalle mille motivazioni, molto particolare che trova stimoli importanti; non si rimane in serie A per lungo tempo se non si hanno determinate qualità. Servirà la migliore Juventus per portare a casa i tre punti»....«La fiducia che mi venne data all'epoca da Campedelli e Sartori è stata fondamentale. Quindi siamo un po' cresciuti assieme, poi ognuno di noi ha preso la sua via. Fu una scelta felice per tutti e due. L'amicizia è rimasta intatta, come anche la vicendevole stima».
Gli infortunati...:
«Marchisio difficilmente non sarà, Aquilani penso sia recuperabile. Lui e Sissoko saranno la coppia centrale per domani. Se Alberto non dovesse farcela, è pronto Giandonato»
Se la Juve riuscisse a vincere....:
«Sarebbe un ulteriore segnale importante, visto che adesso la continuità di rendimento è ormai evidente. Se affronteremo il Chievo con la dovuta umiltà, potremo fare bene. Noi dobbiamo giocare sempre per vincere».
Il 2010 di del Neri...:
«No, ho raggiunto obiettivi importanti, sono arrivato in Champions con la Samp e speriamo di finire bene contro Chievo ma non è stata la mia annata migliore. Assaporare la B col Chievo e poi essere in testa alla classifica l'anno dopo in serie A è stato ugualmente gratificante dal punto di vista professionale».
La Juventus potrebbe trarre vantaggio....:
«Non lo so se sarà un vantaggio nei confronti delle altre pretendenti. Sicuramente potremo lavorare meglio e soprattutto lavorare sui particolari. Comunque tutte le big sono per fare le due competizioni o tre. L'Oscar? Lo darei al presidente Agnelli, che ha fatto lievitare la credibilità della Juventus».
Casano al Milan....:
«Cassano al Milan? Credo sia la destinazione giusta, il divorzio dalla Sampdoria mi appare inevitabile»....«Leggendo le cronache mi sembra scontato che sia meglio per lui prendere un'altra strada. Se andrà al Milan, i rossoneri avranno un giocatore importante tecnicamente con il quale sopperire alle assenze di Pato e Inzaghi. Antonio finalmente giocherà in una squadra che punta allo scudetto, con gli annessi sacrifici di non giocare sempre, di dover essere pronto sempre. Credo che lui abbia assimilato bene questo pensiero, gli auguro buona fortuna per il suo futuro».