Fonte: Calcio.fanpage.it
Son passati 22 anni da quel 3 Settembre 1989, quando in una piovosa serata polacca , un incidente d'auto ci portava via Gaetano Scirea, trasformando l'uomo in leggenda, il campione sportivo in mito. Da quel momento in poi fino ad oggi il suo ricordo continua a vivere forte e indissolubile, simbolo di un uomo che ha vinto tanto dentro e sopratutto fuori dal campo, e che a distanza di anni continua a contraddistinguersi per il suo stile, per il suo carattere e per la sua tempra.
Scorrendo il suo prestigioso palmares ( Sette scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Uefa, e un Campionato del Mondo ) un dato sconvolge più dei successi ottenuti: 552 partite con la maglia della Juventus, senza mai subire un'espulsione, una statistica pazzesca se si considera il suo ruolo in campo di ultimo baluardo davanti al portiere. L'ennesima dimostrazione di una correttezza, di un rispetto nei confronti dell'avversario e di uno stile, che lasciano sbalorditi per quanto sembrano del tutto anacronistici al giorno d'oggi. Un esempio, un uomo che faceva della riservatezza e dell'educazione uno stile di vita e che veniva rispettato dai tifosi e dai giocatori avversari, quante volte i compagni di squadra lo "schernivano" simpaticamente dichiarando: "ma perchè i tifosi degli altri non t'insultano mai?".
Quando Sandro Ciotti in quell'edizione della "Domenica Sportiva", comunicò in diretta la notizia della sua scomparsa, tutto passò in secondo piano, tutti pensarono a Gaetano Scirea, al fatto che magari anche in quel momento tutte quelle attenzioni l'avrebbero quasi messo a disagio vista la sua proverbiale e carismatica timidezza. Proprio in quel momento invece l'uomo Scirea è diventato leggenda, e si sa le leggende non muoiono mai.
Marco Beltrami
Magazine Sport
Juventus, Gaetano Scirea: 22 anni fa l'uomo e il calciatore sono diventati leggenda
Creato il 03 settembre 2011 da Lunastorta79 @marcobeltrami79
Fonte: Calcio.fanpage.it
Son passati 22 anni da quel 3 Settembre 1989, quando in una piovosa serata polacca , un incidente d'auto ci portava via Gaetano Scirea, trasformando l'uomo in leggenda, il campione sportivo in mito. Da quel momento in poi fino ad oggi il suo ricordo continua a vivere forte e indissolubile, simbolo di un uomo che ha vinto tanto dentro e sopratutto fuori dal campo, e che a distanza di anni continua a contraddistinguersi per il suo stile, per il suo carattere e per la sua tempra.
Scorrendo il suo prestigioso palmares ( Sette scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Uefa, e un Campionato del Mondo ) un dato sconvolge più dei successi ottenuti: 552 partite con la maglia della Juventus, senza mai subire un'espulsione, una statistica pazzesca se si considera il suo ruolo in campo di ultimo baluardo davanti al portiere. L'ennesima dimostrazione di una correttezza, di un rispetto nei confronti dell'avversario e di uno stile, che lasciano sbalorditi per quanto sembrano del tutto anacronistici al giorno d'oggi. Un esempio, un uomo che faceva della riservatezza e dell'educazione uno stile di vita e che veniva rispettato dai tifosi e dai giocatori avversari, quante volte i compagni di squadra lo "schernivano" simpaticamente dichiarando: "ma perchè i tifosi degli altri non t'insultano mai?".
Quando Sandro Ciotti in quell'edizione della "Domenica Sportiva", comunicò in diretta la notizia della sua scomparsa, tutto passò in secondo piano, tutti pensarono a Gaetano Scirea, al fatto che magari anche in quel momento tutte quelle attenzioni l'avrebbero quasi messo a disagio vista la sua proverbiale e carismatica timidezza. Proprio in quel momento invece l'uomo Scirea è diventato leggenda, e si sa le leggende non muoiono mai.
Marco Beltrami
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