" In Italia ci sono ottimi giocatori senza bisogno di cercare all'estero..."
«Chi lavora dietro le quinte, la “squadra invisibile” - ha spiegato il nuovo dg - è altrettanto importante di chi scende in campo. La squadra è lo specchio della società: più forte è questa, più lo è la squadra».
Che si incolla con quattrini, certo, ma non solo: «Uno può fare tantissimi investimenti, ma se anche gli avversari li fanno, resteranno più forti degli altri. Dobbiamo cercare di ricreare il forte attaccamento alla maglia e il senso di appartenenza a questi colori». Al campo penserà Del Neri: «Non nascondo che arrivare in una squadra così blasonata mi emoziona, ma sono altrettanto sicuro di me stesso. È la sfida più importante della mia carriera, visto il lignaggio mondiale di questo club, però ne ho vinte di altrettanto importanti». Solo che qui si marcia verso i sogni, anche se la parola scudetto non esce dalla bocca di nessuno: «I sogni non costano nulla e in qualsiasi mestiere e ambiente bisogna averli e custodirli gelosamente - ha chiuso Agnelli - e se smetti di sognare, fai fatica a vivere»....«Preclusioni verso l’estero non ne ho - ha spiegato Giuseppe Marotta, all’esordio da direttore generale - anche se io sono fautore del made in Italy. Qui in Italia siamo competitivi in ogni settore del calcio: per risultati, valore dei giocatori, e dei giovani, organizzazione societaria e a livello di allenatori».