Juventus – Milan 0-1

Creato il 05 marzo 2011 da Gianclint

Il Milan passa a Torino, sponda bianconera, con San Gennaro Gattuso e dimostra di esserci per proseguire la marcia verso il 18esimo titolo nazionale. Ancora è lunga come di Rino Gattuso e dobbiamo ancora giocare contro la nostra diretta rivale. I segnali da Capolisti ci sono comunque tutti ed è giunto il momento di non nasconderci dietro un dito. Consapevoli di non aver fatto ancora nulla e di dove vogliamo andare.

Il Milan fa esattamente ciò che si è dimenticato di fare all’andata, fra le quattro mura amiche, contro un avversario completamente allo sbando. Senza Aquilani, il gioco non c’è. Mentre noi siamo riusciti a mascherare l’assenza di Alexandre Pato che, emozionato come tutti per la grande primavera che ci attende, non ha retto e si è fatto prendere da un virus intestinale. Il brasiliano rientra a Milano, con FIIIGAROOO {Massimo Oddo}, e il suo posto viene occupato dall’illustrato.

Gigi Del Neri molto probabilmente si giocava la panchina nell’anticipo serale della 28esima giornata di campionato. Nonostante l’aver predicato calma e serietà, il momento della formazione che ci ha ospitato all’Olimpico di Torino non è assolutamente dei più rosei: bravi noi a non sottovalutare la situazione e soprattutto a non ripetere la minchiata dell’andata {ancora non ho capito come abbiam fatto a lasciar giu tre punti: mi consola il fatto che anche l’Inter non ha argomenti validi sulla questioni avendocene lasciati addirittura quattro}.  La nostra imbattibilità – prego lor siori di toccarsi tutti – dura ormai da 11 partite, compresa questa. Siamo la miglior difesa del campionato e siamo la squadra che ha fatto più punti lontano dal proprio quartier generale. Christian Abbiati non ha bisogno di fare la doccia nemmeno questa sera. Nemmeno nel disperato assalto finale, si intravedono i resti della Vecchia Signora.

Massimiliano Allegri conferma la difesa vista all’opera contro il Napoli, con Jankulovski terzino sinistro. Stesso discorso in mediana, dove Van Bommel viene affiancato da Gattuso e Flamini.  Il trequartista è Boateng, la punta ovviamente Ibrahimovic.

Il primo tempo si gioca a scacchi. Il Milan, troppo rispettoso, decide di concedere l’idea di fare la partita al proprio avversario che, porello, manca della qualità e dei piedi buoni che possano trasformare le idee in concretezza e legarle assieme con logica. Il Milan fa il topo, più che il gatto. Se ne sta rintanato, pensando al momento più opportuno per far prevalere l’eterna giocata singola che è la base dei nostri 61 punti e dell’immediato presente. Toni non sta in piedi neanche tenendocelo, in compenso si sbatte per… il nulla assoluto. Il povero Alessandro Matri assiste da spettatore non pagante, non essendo abituato ad inventare da seconda punta. Diciamolo? C’è qualcuno peggio di noi per quanto riguarda i calci di punizione: tre giocatori diversi e sempre palla che rimbalza su un muro.

Il Milan incide di più in termini di vere e proprie occasioni : prima con Ibrahimovic, servito sullo stinco da Traorè, e Cassano che, invece di tirare subito, decide di autocelebrarsi scartando 2779 uomini in bianconero. Difatto, un primo tempo da aflebo e molto avaro di emozioni.

Chi sente puzza di partita d’andata, non va assolutamente a bere un thè caldo ma a toccare tutto il ferro che ha in casa propria. Nella ripresa, dopo un missile innocuo di Ibra che Buffon respinge, il Milan finalmente si degna di alzare il proprio baricentro e a portare su la squadra: saremo pur sempre in casa della Juventus, ma chi è in testa da 18 giornate?

Mentre Robinho sostituisce lo scavigliato Boateng – pronta per fare da infermiera al ragazzo :’( –  la formazione di casa comincia ad affidarsi al novello Nevded dei bei tempi che furono: qualche volata e qualche volo di Krasic servono per tenere caldo un ambiente che vive in un gelo a noi familiare e a cui stiamo lentamente scappando.

Al 68′ l’episodio che decide il match: su una palla vagante al limite, Ibra appoggia di petto a Gattuso che trova un diagonale non irresistibile. La sfera ha un rimbalzo strano, inganna Buffon non perfetto nella circostanza e termina lentalmente in rete.  Di sinistro. Ancora una volta la Juventus, in svantaggio, non mostra nessuna reazione e anche l’ingresso in campo di Del Piero non cambia l’andamento dell’incontro, che vede anzi il Milan sfiorare il raddoppio in più di un’occasione nel finale.

Ve lo sareste mai immaginato di vedere Rino Gattuso segnare di sinistro a Buffon? Questo goal, tra l’altro, rappresenta il momentaneo +8 e +9 che ancora non vogliono dire nulla, ma che rappresentano un macigno morale per la squadra, per l’ambiente e per una tifoseria che non era più abituata a sognare… anche semplicemente un goal di Gattuso a Gigi Buffon a Torino.


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