In greco la parola gnosis significa conoscenza. Essa non viene però usata a denotare una conoscenza "pura", cioè rigorosamente razionale, bensì una conoscenza collegata alla fede: fede nella Juventus chiaramente. Quella che è cominciata a scemare, dopo la partita con l'Udinese persa per 2 a 1, da parte dei tifosi juventini che pure sono da sempre definiti ciechi sostenitori della gnosi, o gnostici, dedicando essi tutti i loro sforzi a cercare una combinazione fra elementi fideistici ed elementi conoscitivi (i saperi di Del Neri, la forza della Società, il talento indiscusso di alcuni giocatori anche se non più giovanissimi come Del Piero, il migliore in campo e poi la tradizione, la storia) che non si limiti ad accostarli, ma riesca davvero a fonderli in una unità inscindibile.
Il frutto di questa combinazione è un fantasmagorico quadro, ove sono ben riconoscibili molte influenze negative (il mercato approcciato in modo insufficiente, le assenze per infortuni) secondo il quale dal destino emanerebbe tutta una serie degradante di entità (gli eoni) intermediarie tra il Calcio Supremo e il mondo del campionato.
L'ultima di esse sarebbe un eone maligno che spiega la presenza del male nella Juventus d oggi. Esso giustifica l'idea della caduta iniziale, non priva di analogie con il peccato originale.
Ma la squadra, che ha in sé qualcosa di divino (sabaudo?) è nella possibilità di riscattarsi. Questo processo di salvazione richiede però l'intervento di un eone buono che abbia la funzione di renderlo partecipe della conoscenza salvatrice (gnosi). Aspettiamo!