Eccoci all’anteprima del film per la TV prodotto da Mario Rossini per Red Film “K2-La montagna degli italiani“, tenutasi giovedì 14 marzo 2013 alla Casa del Cinema di Roma, che andrà in onda in prima serata su Rai1 stasera 18 e domani 19 marzo. Un film di Robert Dornheim.
“Nel 1954, mentre l’Italia lotta per riprendersi dalla guerra, Ardito Desio ottiene da Alcide De Gasperi il sostegno per una missione apparentemente impossibile: conquistare il K2, una delle cime più ardue dell’Himalaya. Per farlo convoca una squadra con i più forti scalatori italiani: il veterano Riccardo Cassin, Achille Compagnoni, Lino Lacedelli, il giovane Walter Bonatti e molti altri. Ma tra gli alpinisti si scatena subito la competizione e Desio capisce che la vera sfida sarà trasformarli in una vera squadra. Altrimenti ciò che si rischia non è un insuccesso ma una tragedia…”.
Alla fine della proiezione abbiamo assistito alla conferenza stampa con l’intero cast, Massimo Poggio-Achille Compagnoni, Marco Bocci-Walter Bonatti, Michele Alhaique-Lino Lacedelli, Giuseppe Cederna-Ardito Desio, Matteo Azchirvani-Amir Mahadi, Alberto Molinari-Riccardo Cassin, Marco Cocci-Bibi Ghedina, Giorgio Lupano-Mario Puchoz, Sandra Ceccarelli-Moglie Desio, Vincenzo Peluso-Don Candido.
Attori giovani e competenti che hanno creato una bella atmosfera di squadra mentre giravano in Austria a quota 3.500 mt tra neve alta e temperature rigide, come confermano Marco Poggio e Marco Bocci, i quali hanno sottolineato lo sforzo fisico durante le riprese, che iniziavano all’alba e finivano la sera, ma hanno scoperto – grazie a questo – l’amore per l’alpinismo.Valentina Corti, unica protagonista femminile, è riuscita a inserirsi in un contesto di soli uomini con semplicità ed efficacia.
La prima parte della fiction è dedicata alla selezione e alla costruzione del gruppo che partirà per la spedizione, di come Desio cerca di inculcare nei prescelti lo spirito di gruppo, perché solo insieme si può arrivare in vetta; nella seconda ed ultima parte invece vedremo la scalata vera e propria e come andrà a finire la diatriba Compagnoni-Bonatti in tribunale.
Sottolineiamo anche il grande lavoro svolto dallo sceneggiatore e dal direttore dell’immagine che hanno saputo ricreare un paesaggio poetico e duro al tempo stesso.
Al termine della conferenza stampa abbiamo fatto due chiacchiere al volo con uno dei protagonisti del film nonché il nuovo sex symbol italiano Marco Bocci.
Caro Marco, sei stato il commissario Scialoja in Romanzo Criminale, il vice questore Calcaterra in Squadra Antimafia, ma la brillante interpretazione di Walter Bonatti nella fiction K2 dimostra tutta la tua versatilità. Come ti sei preparato?
Ho fatto varie ricerche, studiato documenti dell’epoca che riguardavano la scalata del K2 nonché letto i libri di Walter Bonatti, vincitore morale dell’impresa, nonostante non arrivò mai in cima.
Walter Bonatti è morto prima di sapere della produzione di questo film?
Si, ma spero di aver rispettato ed onorato la sua figura di uomo e di scalatore.
Questo film evidenzia oltre al talento naturale anche l’umanità, la generosità di Walter Bonatti. Cosa hai in comune con il personaggio che hai interpretato?
Sicuramente la positività.
Al di là della qualità del film, della tua interpretazione e di quella dei tuoi colleghi, temi le polemiche su quanto accaduto veramente sul K2?
Mi auguro di no. Ci sono stati dei processi e gli sceneggiatori si sono basati sugli atti ufficiali. Tutti sanno come è andata e credo che non valga la pena ritornare a polemizzare.
E’ vero che dopo questo film ti sei appassionato alla montagna?
Si, è vero.
In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Crepi. Grazie.
“K2 – La Montagna degli italiani”, un bellissimo film per la Tv, emozionante, sui migliori scalatori del mondo, gli italiani. Da non perdere. Appuntamento questa sera e domani alle ore 21 su Rai1.
A cura di Ersilia Cuna, in collaborazione con Daniele Urciuolo, per The Freak.
Ecco la recensione del Film a cura di Giuseppe Ruggero Sabella in esclusiva dal Roma Fiction Fest: Clicca qui
Ersilia Cuna e Marco Bocci Marco Bocci e Daniele Urciuolo