Per Kaarina Kaikkonen, la memoria è qualcosa che portiamo addosso o meglio, per essere più precisi, qualcosa che indossiamo.
L’artista finlandese, nata a Iisalmi nel 1952 e nota al mondo dell’arte contemporanea per le sue monumentali installazioni che spesso colorano le piazze e le strade delle grandi città, per realizzare le proprie opere ha scelto ciò che più di ogni altra cosa si lega alla nostra personalità, al nostro modo di essere e alla nostra memoria: gli indumenti.
Clicca per vedere la presentazione.Fonte immagini: ArezzoNotizie
Già agli esordi della sua carriera artistica, dopo essersi diplomata all’Istituto d’Arte negli anni ’80, Kaarina Kaikkonen ha sentito la necessità di congiungere la sua arte ai ricordi, alle storie che ognuno porta dentro, ma anche al paesaggio, realizzando installazioni e performance site-specific dove la forza creativa si intreccia alla vita. Utilizzando indumenti usati, prevalentemente giacche da uomo, camicie e maglie, Kaarina Kaikkonen avvolge con i soffici colori dei vestiti usati il cielo metropolitano, crea fantasiose figure di camicie e giacche che si agitano al vento, di fronte ad antichi monumenti e a splendidi paesaggi naturali.
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Proprio in questi giorni, l’artista ha realizzato una maxi installazione per aprire Icastica di Arezzo, la rassegna dedicata alle donne protagoniste dell’arte contemporanea, e che per quasi tre mesi trasformerà la città toscana in una galleria d’arte a cielo aperto. Per l’occasione, Kaarina Kaikkonen ha creato una singolare opera d’arte di camicie, la cui forma, un uccello ad ali spiegate, unisce nel suo volo il palazzo della Provincia al palazzo del Comune, raggiungendo l’altezza della torre di Palazzo Cavallo. Per comporre l’installazione, l’artista ha chiesto di raccogliere circa 400 camicie, che fossero rigorosamente usate, e il comune di Arezzo ha predisposto appositamente una serie di punti di raccolta, dove i cittadini potevano contribuire consegnando le camicie usate e smesse: un modo intenso e significativo per entrare a far parte dell’opera d’arte con un pezzo della propria vita.
Voi cosa ne pensate delle istallazioni? Vi piacciono?