Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami

Creato il 04 aprile 2011 da La Stamberga Dei Lettori

I Contenuti
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Taka-matsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a costo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka.
La Recensione
Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. E in molti casi è un'esperienza pericolosa.

Questa la geniale intuizione alla base di Kafka sulla spiaggia, un romanzo dalle atmosfere oniriche, che coniuga lucidissime riflessioni psicologiche a suggestioni freudiane, inconsce ed orrorifiche. Così, è possibile avventurarsi in una foresta oscura, che allo stesso tempo è la foresta che ognuno ha dentro di sé, il luogo più intimo e prezioso dove il tempo non ha più importanza ed è possibile incontrare di nuovo le persone amate e perdute.
Kafka ha quindici anni, la maturità di un adulto, i bisogni di un bambino abbandonato, le domande di un adolescente. La sua narrazione, una lucida ed affascinante narrazione in prima persona, è un percorso di crescita a più livelli: è, soprattutto, una fuga che diviene un ritorno, un ritorno verso se stessi.
Nakata è un vecchio un po' rincoglionito che non sa leggere, ma parla coi gatti. Nakata è il rovescio di Kafka: entrambi hanno perso qualcosa, entrambi sono tormentati da un'infanzia mutilata, entrambi, soprattutto, possiedono una mezza ombra. E' il rovescio di Kafka: tanto più adulto, maturo e complesso è il ragazzino, tanto sarà semplice, ingenuo e buono il vecchio. Nella sua semplicità sta però il segreto della sua forza: è l'ingenuità dei bambini, così potente da permettere di comprendere i misteri più impossibili, che si tratti di gatti parlanti, pietre magiche, foreste misteriose.
E poi c'è la signora Saeki, anche lei ha perso qualcosa, ha perso un amore, e con esso la sua intera volontà di vivere. Che va avanti, giorno dopo giorno, solo per incontrare la morte.
Tutti questi personaggi sembrano convergere in un unico punto: la morte.
Ciò che Murakami ha creato, è un sogno ad occhi aperti, un sogno lucido, che mette a nudo l'animo umano. Con qualche aiutino di Sigmund Freud, cui deve tanto, a cominciare dall'ossessivo riferimento al complesso di Edipo. Magistrale è la connotazione psicologica, inconscia ed onirica, così come magistrale è tutta l'ambientazione, le descrizioni naturalistiche che quasi fanno pensare a Flaubert, con una natura che è essa stessa parte dell'Io, con tutto il ricchissimo - com'è tipico di Murakami - apparato di citazioni letterarie e musicali.
E' un gran romanzo che alla fine ti lascia una piacevole sensazione di pace, serenità e liberazione.
Cos'è, a questo punto, che non mi ha convinto del tutto? Tanto per cominciare, non mi ha fatto impazzire come altri suoi romanzi. Ma soprattutto ad infastidirmi parecchio è il dilagante buonismo di fondo che mi è parso eccessivo. C'è una netta divisione morale tra i personaggi, sembra quasi di leggere Dickens: ci sono personaggi cattivissimi, malvagi, come il padre di Kafka, la cui uccisione viene pertanto giustificata, mentre gli altri sono puri, innocenti, buoni, disponibili con tutti, a cominciare da Hoshino, altro importantissimo personaggio secondario, che abbandona tutto per seguire e sostenere il vecchio Nakata, senza un perché, mosso solo da un'esagerata ed improvvisamente riscoperta bontà.
Giudizio: +4stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
  • Titolo: Kafka sulla spiaggia
  • Titolo originale: Umibe no Kafuka
  • Autore: Haruki Murakami
  • Traduttore: G. Amitrano
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Super ET
  • Formato: brossura
  • ISBN: 8806199676
  • ISBN-13: 9788806199678
  • Pagine: 518
  • Prezzo: 15,00 Euro
  • Link aNobii: Kafka sulla spiaggia

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