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Kaki sott'olio

Da Lisbeth @minpeppex
Questa ricetta l'avevo vista un sacco di tempo fa sul blog di Vale, e anche se la curiosità era forte, non avevo il coraggio di provarla, perché insomma, i kaki sott'olio sono una cosa davvero insolita, e proprio non me la sentivo di azzardare una prova senza aver prima assaggiato per capire se mi potesse piacere o no.
Kaki sott'olio
La possibilità di assaggiare questi kaki sott'olio l'ho avuta solo ultimamente, comprandone un vasetto da Raggio Corto, che ne ha in vendita prodotti da un'azienda agricola locale, solo con ingredienti biologici e olio extravergine d'oliva. Devo dire, una chicca veramente! Li ho apprezzati in modo particolare, accompagnandoli con formaggi, soprattutto stagionati, ma anche con una buona mozzarella fresca, e con salumi delicati tipo prosciutto crudo o bresaola.
Kaki sott'olio
Superato l'esame della prova assaggio, mi sono detta che potevo provare a farli anch'io dunque. Ho seguito la ricetta di Vale, distaccandomene solo per due aspetti:
- al momento di affettare i kaki, non li ho sbucciati perché ho notato che quelli che avevo comprato non lo erano stati
- sempre in quelli acquistati, ho visto che c'erano origano, aglio e sale, per cui li ho usati anch'io, aggiungendo anche il timo.
La preparazione di questi kaki prevede 2 step:
1. due settimane di macerazione in una miscela di vino bianco e aceto di vino bianco in ugual quantità
2. l'affettatura, asciugatura e riempimento dei vasetti.
Kaki sott'olio
Procedendo con ordine, intanto bisogna procurarsi:
  • kaki acerbi oppure alla vaniglia, l'importante è che devono essere molto duri, e bio
  • vino bianco
  • aceto di vino bianco
  • origano, timo e aglio freschi (origano e timo sono quelli dei miei vasetti)
  • sale
  • olio evo
Kaki sott'olioLavare e asciugare i kaki e porli INTERI in un'albanella a chiusura ermetica. Ricoprirli con vino bianco e aceto di vino bianco in pari quantità. Il liquido li deve coprire completamente.
Chiudere il recipiente e porre a riposare in un luogo buio per 2 settimane (gli estimatori di Frankenstein Jr. capiranno senz'altro la spiritosaggine dell'etichetta AB NORMAL che ho appiccicato sulla mia albanella... scusate, non ho resistito! XD ).
Trascorso il tempo di riposo, estrarre i kaki dal liquido e asciugarli. Quindi affettarli il più sottilmente possibile (io ho provato con una mandolina, ma non ci sono riuscita, molto meglio un bel coltello da chef ben affilato) e adagiare le fettine su una leccarda foderata con un canovaccio pulito o dei fogli di scottex bianco. Coprirli quindi con un altro canovaccio, o fogli di scottex e metterli ad asciugare in un luogo riparato per 24 ore (io ce li ho lasciati 36+, per incastri miei di orario).
Attenzione, che non è che le fettine si seccheranno come filetti di baccalà! Comunque manterranno un po' della loro umidità, semplicemente dovranno perdere l'eccesso di liquido.
Una volta asciutti, sono pronti per essere invasati, quindi si può procedere con la stratificazione: 2-3 fettine di kaki, un pizzico di sale, aglio (io l'ho fatto a fettine sottili sottili, in modo da poterle scartare quando si mangeranno), origano (le foglioline le ho lasciate intere), timo (anche qui, qualche punta di rametto è rimasta intera). Ad ogni stratificazione, coprire con l'olio, fino a riempire tutto il vasetto. Colmare con l'olio mancante fino a coprire bene gli ingredienti, incoperchiare e mettere da parte.
Kaki sott'olio
Direi che i vasetti necessitino di almeno un paio di settimane di riposo per potersi insaporire per bene ed essere pronti per la degustazione.
Io ho usato 4 kaki, e con questi ho riempito 9 vasetti piccoli, da circa 100 ml. Ho fatto proprio dei piccoli assaggi da aprire e consumare tutt'in una volta.

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