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Kakiage, ma niente a che vedere con quella di mia suocera

Da Anna
Kakiage, ma niente a che vedere con quella di mia suocera
Quando ho letto la ricetta della sfida di MTChallenge di giugno, proposta da Acquaviva, mi sono chiesta se era o no il caso di partecipare.
Primo perché qui io ho la possibilità di trovare tutti gli ingredienti, per questo sarei stata avvantaggiata, e secondo perché la bella presentazione fatta da Acquaviva, tutta precisa con le dimensioni degli ingredienti e le regole della pastella, poco si adattava alla frittura (tenpura o kakiage che dir si voglia) che io ho sempre mangiato qui, che ci preparava mia suocera: da leccarsi ohashi.
Io non sono mai stata capace di ripeterla.
Nonostante tutti i tentennamenti, alla fine mi sono decisa a fare kakiage ma seguendo, nel possibile, quello che ho appresa da mia suocera
Kakiage, ma niente a che vedere con quella di mia suocera
Ho usato gamberi, polpo, cipolline, funghi eryngii, gobou (bardana), foglie di shiso rosse e verdi.
Ho sbollentato sia i gamberi che il polpo, ho tolto la sacchetta venosa dalla schiena dei gamberi dopo averli sgusciati.
Ho tagliato per la lunghezza i gamberi e a tocchetti i tentacoli del polpo. A fette le cipolline e il fungo eryngii e a julienne gobou. Le foglie di shiso le ho lasciate così com'erano.
In una ciotolina ho unito cipolla e gamberi, in un'altra cipolla e polpo, le altre verdure in ciotoline separate.
Ho grattugiato daikon da usare come salsina con l'aggiunta di tsuyu.
In una ciotola ho messo della farina (senza pesarla) e preparato dell'acqua che avevo messo precedentemente in freezer.
Approntata la griglia per sgocciolare la frittura coperta da carta assorbente.
Quando l'olio era a 180°C, ho aggiunto l'acqua ghiacciata alla farina, tanta da avere una pastella morbida e mescolato pochissimo lasciando la pastella grumosa.
Una spolverata di farina sulla piccola parte di ingredienti che mi apprestavo a friggere, trasferita nella pastella e, con l'aiuto di saibashi e ami shakushi tuffata nell'olio bollente.
Non bisogna rigirare la frittura (perderebbe la forma), ma spingerla dentro l'olio con l'aiuto di un piccolo mestolo che servirà anche a versare sulla frittura l'olio bollente.
Toglierla appena diventa dorata e trasferirla sulla griglia della frittura
Kakiage, ma niente a che vedere con quella di mia suocera
Sistemarla sul piatto da portata con dentro della carta assorbente e servirla con la salsina di daikon e tsuyu.
Kakiage, ma niente a che vedere con quella di mia suocera
Non è come quella fatta da mia suocera: leggera e croccante, ma almeno non era appesantita dalla pastella che non deve ammalloppare gli ingredienti in frittura.
Noi l'abbiamo mangiata con riso al vapore e miso shiru e da bere, cosa ci sta meglio di una buona tazza di tè giapponese?
Questa ricetta è per MTChallenge di giugno
MTChallenge di GIUGNO- la ricetta della sfida è...

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