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Kalafina – After Eden

Creato il 26 ottobre 2011 da Ickopowah @ickopowah

Kalafina – After Eden

regular edition cover

Terzo album per le Kalafina e la loro compositrice Yuki Kajiura. Uscito lo scorso 21 Settembre, il disco si posiziona terzo in classifica, superando di vendite il precedente Red Moon per un totale di oltre 30.000 copie. Un album sicuramente ben fatto, ben confezionato, ma mai il livello dell’inarrivabile LP dello scorso anno, e adesso scopriremo perché.

Eden, la title track, apre il disco. Una traccia interessante, che con i suoi 5 minuti e 40 riesce a creare un’atmosfera tranquilla, leggera, quasi spensierata. Il ritmo riesce veramente a prendere l’ascoltatore, mentre le voci sono veramente piacevoli e adatte a questa atmosfera quasi paradisiaca. Dall’alto dei suoi 6 minuti invece Sandpiper diventa facilmente il pezzo migliore del disco. Una canzone dal ritmo triste e straziante, ma molto intenso e pieno di magnificenza. Le chitarre e i violini creano un’atmosfera degna del loro nome, che sicuramente con queste ottime prove non può che crescere in positivo. Magia, come già avevo annunciato nella recensione del singolo, è un vero e proprio cambio di stile da parte di Yuki, che offre alle ragazze di cimentarsi in un rock molto affascinante e potente. Le potenti chitarre portano un tocco di gotico nella base, ma le voci intonano una melodia più arabeggiante. Ancora un’ottima prova. Dolce è carina è invece la performance di Kugatsu, che nonostante non sia eccezionale come brano, riesce a fungere da intermezzo fra il precedente pezzo e il prossimo. Le voci sono molto dolci, e riescono a cullare l’ascoltatore in una melodia quasi misteriosa. in your eyes è per me il pezzo peggiore del disco. Sin dal primo ascolto non mi ha affascinato, ma andando avanti ad ascoltarlo è peggiorato fino a quasi odiarlo. Una traccia spensierata, allegra, ma quello che più mi infastidisce è la base elettronica che in certi punti mi sembra molto caotica. Fortunatamente destination unknown riporta allo stile rockish di Magia grazie alla melodia frenetica, piena di chitarre. Le voci delle ragazze sembrano a tratti quasi arrabbiate, ma piacevoli e ottime nel seguire l’incalzante ritmo degli strumenti. neverending invece, senza un buon motivo, è diventata la mia seconda traccia preferita del disco. Calma, spensierata, dolce e ritmata, insomma, una canzone che tanto ricorda i pezzi più euforici dei primi due album, quasi un flashback. Una canzone in pieno stile Kalafina, che riesce ad emozionare specialmente grazie alle melodiose voci. Kotonoha è sicuramente una delle tracce meno rappresentative del disco, e anche meno originali. Data la sua lunghezza rispetto alle altre canzoni la si può prendere come una specie di intermezzo. Le voci sono le uniche cose che riescono ad attirare l’attenzione dell’ascoltatore, mentre la base, già di suo molto “trasparente” passa praticamente inosservata. magnolia attira l’attenzione col titolo molto bello e affascinante, e anche sicuramente grazie ad una base elettronica interessante e frenetica. Le ragazze danno sempre il meglio di loro in queste tracce veloci, e qui lo possiamo sentire bene. Meno impressionante è invece Kagayaku Sora no Shijima ni wa, una classica ballata al pianoforte e archi. Se da una parte l’atmosfera è speciale, magica e misteriosa, nel complesso la canzone non di sicuro al livello delle ragazze che hanno avuto fra le mani brani più significativi. Su Mune no Yukue ho vari dubbi, non riesco a capire se la canzone mi piaccia o no. La base è sicuramente molto leggera e nemmeno troppo speciale, di contro invece le voci sono fantastiche e piene di energia. Una traccia che si apprezza ai primi ascolti, ma di sicuro non è niente di speciale nel complesso. L’inserimento di snow falling mi ha lasciato abbastanza perplesso perché sicuramente è uno dei pezzi peggiori da parte del gruppo. Una canzone banale, noiosa, con delle belle voci si, ma il complesso della canzone rimane a me alquanto scontato e di poco fascino. A chiudere l’ascolto ci pensa symphonia una traccia sicuramente più interessante della precedente. La melodia cresce di minuto in minuto dando il meglio di se solo verso la fine.

Un disco che lascia abbastanza soddisfatto l’ascoltatore, grazie anche alla grande varietà di suoni presenti. Fra alti e bassi l’LP riesce a catturare l’attenzione dei fans, anche se il succo del lavoro non è così memorabile come in quello precedente.

Voto: 8



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