Kamikazen ultima notte a Milano – Gabriele Salvatores

Creato il 12 novembre 2014 da Maxscorda @MaxScorda

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Senza dubbio la mia generazione, quella dei 40/50enni e’ stata la prima a contare i primi teledipendenti e lo dico rammaricandomene.
Per cio’ che mi riguarda sono almeno sei anni che non guardo oltre 30 minuti di televisione a settimana ed e’ come aver guadagnato una vita in piu’ ma negli anni ’80 come ogni buon adolescente, le ore si sprecavano tra film, telefilm, videoclip e quant’altro.
Nel 1988 ricordo sull’allora Fininvest, una sitcom italiana e a quel tempo non ce n’erano tante, chiamata "Zanzibar", bei testi e bei protagonisti, gente che negli anni avrebbe sfondato per davvero, gente oggi famosa e importante. Claudio Bisio, Silvio Orlando, David Riondino, Antonio Catania tra gli altri. Tutti qui e non a caso tutti protagonisti del film di Salvatores che l’anno precedente giocava sull’idea di un gruppo di comici di quart’ordine alla ricerca della fama guarda caso in Fininvest e proprio in quel "Drive-In" che a qualcuno tempo dopo avrebbe fatto comodo definire "il male". Sempre per guardare a caso tutta ma dico tutta la cricca dei comici militanti e’ transitata per "Zanzibar" e chi manca, e’ dentro "Kamikazen" anch’esso prodotto da ReteItalia, percio’ galassia Fininvest che in una magica congiuntura finisce con Abatantuono quindi "Colorado Cafe’", il gia’ citato Bisio, un giovane Raul Cremona  coi testi di Gino e Michele di "Zelig", pezzi di Gialappa’s con Bebo Storti e due terzi di Aldo, Giovanni e Giacomo che assieme a Paolo Rossi pagheranno l’obolo agli "amici" di Rai 3 per poi comunque incassare dal nemico. Quelli che mancano tipo Gigio Alberti, seguiranno Salvatores al cinema nella punta massima rappresentata da "Mediterraneo". Salvatores e’ alla seconda uscita ma non a torto si preferisce far iniziare la sua carriera dal successivo "Marrakech Express" anche perche’ diciamocelo, tecnicamente qui e’ piu’ vicino al regista di "Professione vacanze" piuttosto che al premio Oscar.
Sui ragazzotti protagonisti c’e’ poco da dire, sono come li conosciamo e tolto Bisio con un accenno di capelli e Rossi un tantinello meno etilico del solito ma del resto erano gli anni dei Vanzina in "Via Montenapoleone" e non ancora un eroe della resistenza televisiva. Anche lo show finale e’ a rappresentanza dei comici e gia’ specchio di quanto vedremo in futuro, con Bisio divertente, Catania ancora piu’ divertente e Rossi con monologhi alla sua altezza.
Tolto questo il film e’ di importanza storica, epocale persino e certamente unico nel proporre tutti e tanti protagonisti del cinema e della televisione dei 25 anni a seguire. Molto invecchiato ma lo siamo anche noi, percio’ ci fa ridere.

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