Dopo quattro anni di lavori ha riaperto lo scorso maggio il Museo Lenbachhaus di Monaco che espone una delle più vaste collezioni di opere del celebre pittore russo Kandinsky. Il Museo è a soli cinque minuti a piedi dalla stazione centrale e rappresenta una magnifica occasione per approfondire la propria conoscenza sull’importante rapporto fra Kandinsky e la città di Monaco. Quando l’artista vi giunse, nel 1896, aveva compiuto una importante scelta di vita: aveva appena ottenuto la possibilità di una cattedra all’università di Dorpat in Estonia e di una brillante carriera accademica a cui, con il disappunto della moglie, decise di rinunciare in favore del corso di pittura alla scuola di Anton Azbé e di un incerto futuro da artista a Monaco. Probabilmente questa scelta contribuì a deteriorare il matrimonio e a rendere Kandinsky aperto ad altri rapporti e relazioni. Nel 1900 entrò nella classe di Von Stuck presso l’Accademia di Monaco, nel 1901 venne fondato il gruppo Falange di cui fu in seguito anche presidente. Iniziarono le prime esposizioni e incontrò Gabriele Műnter, anche lei affermata artista con cui collaborò e visse sino al 1914. Anni dopo, nel 1957, al compimento di ottanta anni, la Műnter decise di donare la propria collezione alla fondazione che gestiva il Lenbachhaus: fra le tante opere, molte erano di Kandinsky e insieme ad altre donazioni che si aggiunsero in seguito, queste hanno sicuramente determinato il prestigio del Museo. Negli anni al fianco della Műnter, furono tanti i viaggi che Kandinsky effettuò: a Venezia, in Olanda, in Tunisia, a Odessa, a Parigi, per citare alcune delle località visitate. In questi anni decisivi, iniziò a frequentare anche la località di Murnau am Staffelsee, a circa settanta chilometri da Monaco; ancora oggi è visitabile la Műnter-Haus o Russenhaus, dove vi sono le scale dipinte e decorate da Kandinsky. Proprio fra queste mura si sviluppò il progetto del gruppo del Blaue Reiter e lavorò allo scritto Dello spirituale nell’arte con cui si voleva ancora una volta affermare il fondamento della sua pittura: l’arte non doveva rappresentare la realtà ma, attraverso un astrattismo studiato e pensato, trasmettere la vita interiore dell’artista. Il colore è il mezzo fondamentale con cui si deve suscitare l’interesse dello spettatore per ottenere le sue reazioni.
Qui di seguito alcuni siti che suggeriamo per l’ approfondimento e ricordiamo l’importante mostra che si sta svolgendo a Milano presso il Palazzo Reale sino al 27 aprile:
http://www.kandinskymilano.it/home/
http://www.murnau.de/de/index_p2
L’immagine dell’articolo è “Case a Monaco” di W. Kandinsky, 1908, Olio su cartone, 33 x 41 cm;
Von der Heydt Museum, Wuppertal;