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Kanye West Side Story

Creato il 12 novembre 2010 da Cannibal Kid
Kanye West Side StoryKanye West ha sempre avuto qualcosa di diverso da tutti gli altri rapper. Anzi, da tutti gli altri e basta. Bastava l’ascolto del suo primo singolo “Through the wire”, con quella voce di Chaka Khan mandata in loop per capire che qualcosa in lui bruciava tra le fiamme. Con i primi 3 album Kanye ha quindi rivoluzionato il suono hip-hop dalle fondamenta, utilizzando suoni e influenze tra le più diverse, dai Daft Punk a Elton John, da Curtis Mayfield ai Public Enemy, a da Ray Charles ai Can, rendendo il genere aperto a qualunque tipo di contaminazione.Ma Kanye ha dimostrato di essere molto più di un semplice rapper. Nel 2005, in occasione di un concerto di beneficenza per l’uragano Katrina se n’è uscito con la frase:
George W. Bush doesn't care about black people.A George W. Bush non frega niente delle persone di colore.

È lì che la presidenza Bush ha vacillato come non mai. Lo stesso W. ha in questi giorni ammesso che quello è stato il momento peggiore di tutti i suoi 8 anni di governo. Insomma, Kanye è stato per l’ex Presidente un uragano peggiore di Katrina, dell’11 settembre, dell’Iraq, di Al-Qaida, dell’Afghanistan, di Osama Bin Laden. In Italia qualche nostro cantantucolo ha le palle di fare qualcosa del genere nei confronti di Berlusconi? Conoscete già la risposta.
Kanye West Side StoryPoi nel 2008 con “808’s & Heartbreak” ha tirato fuori un disco totalmente inaspettato: niente rap, solo canzoni romantiche e depresse cantate in autotune. Ancora una volta un album emozionante, innovativo, avanti anni luce. Certo, Kanye sa anche essere una bella testa di cazzo, quando vuole: nel 2009 è salito sul palco mentre la giovane cantante country Taylor Swift riceveva il suo primo Mtv Awards, le ha strappato il microfono di bocca e ha cominciato a lamentarsi di come Beyoncé avrebbe meritato di più il premio.  Ubriaco? Strafatto? In ogni caso un episodio da mega stronzo. Ma anche questo è Kanye, un uomo il cui ego è pari solo alla sua genialità assoluta.
Kanye West Side StoryKanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"Il nuovo “My Beautiful Dark Twisted Fantasy” cambia ancora registro, è una colonna sonora per un film che Genye West ha nella sua beautiful mind e che ha anche trasformato in immagini con il suo debutto da regista nel mediometraggio di 30 minuti “Runaway”. Un viaggio sonoro ancora al di là di ogni genere. Stavolta torna, e alla grande, il rap, ma l’album può essere apprezzato anche da chi è estraneo agli yo yo perché questo è un capolavoro che trascende qualunque semplice definizione.
Alcune tracce del disco erano già uscite in rete, distribuite gratis dal magnanimo Dio Kanye nei suoi “Good Fridays” (una canzone in free download ogni venerdì), ma sentite assemblate insieme fanno davvero un figurone.L’iniziale “Dark Fantasy” è un numero di prestige iniziale di quelli da rimanere a bocca aperta per la meraviglia alla David Copperfield, o meglio alla Christian Bale/Hugh Jackman, “Power” con quello schizoide campione dai King Crimson è semplicemente il pezzo più power dell’anno.

Su una canzone da brividi come “Runaway” è davvero difficile trovare parole all’altezza per descriverne la bellezza e la versione presente nell’album da 9 minuti è un trip allucinante, una delle esperienze sonore assolutamente da provare di questo 2010.

Kanye West Side Story“All of the lights” è il momento pop con Rihanna ma niente concessioni commerciali visto che il pezzo è da 90, “Hell of a life” è un inferno di canzone rock che rilegge a modo suo “Ironman” dei Black Sabbath, “Blame Game” si avvale di una buona dose di delicatezza regalata da John Legend, “Lost in the world” è l’incanto realizzato con il cantante indie folk Bon Iver e ogni singola canzone è una meraviglia.
Le atmosfere cinematiche sono ovunque, avvolgono l’album in un’atmosfera magica, Kanye guarda alle cose fatte in passato ma sempre con un occhio rivolto al futuro e realizza il lavoro più compiuto, completo e personale di un’artista cui la definizione di genio sta persino stretta. E credo che lui, dall’alto del suo gigantesco ego, ne sarebbe totalmente d’accordo.(voto 9,5)

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