Non sapevo esattamente cosa aspettarmi, io sapevo solo che ci sarebbe stata tanta birra, tanta musica, noi suonando, un casino di gente e una casa affittata per non dormire esattamente per strada, ero un po' preoccupata perché Marc è pur sempre un bimbo, mentre i miei soci di batukada sono l'essenza del delirio ma eravamo sempre ad un'ora da casa e alla peggio tra i brontolii di Raul saremmo tornati per la notte.
Invece mi ritrovo davanti ad un Festival organizzato dall'Asociació Valenciana de Circ, che in collaborazione con il Comune di Sot de Chera, un villaggetto di montagna, con tanto di fiume, paesello praticamente pedonale, organizza da un paio d'anni il Kaotik Circus, durante las Hogueras de Sant'Antoni.
Allora, andiamo in ordine: las hogueras de Sant'Antoni sono una festa centenaria in Sot de Chera, si festeggia Sant'Antonio (sí, tutte scuse per bere, eh, niente di religioso, non una messa, non una processione) e in mezzo alle strade, ma proprio in mezzo, vengono fatti degli immensi faló, mantenuti giorno e notte.
Se di giorno il paese sonnecchia, di notte vengono organizzate feste al limite del delirio, sti spagnoli sono veramente pazzi, altro che Sant'Antonio, dalle foto vi sembrerà che stiano celebrando il Demonio, da setta satanica totale!
Total, che probabilmente a Sot si stavano annoiando e da due anni a questa parte dà il suo totale appoggio (certi nonnetti a ballare ho visto!) al circo per una due-giorni in nome della festa, bambini, musica, mercatini ecologici.
Ecco, Raul non ha voluto montare il posto di verdure perché se proprio doveva venire, sarebbe stato per riposare, passeggiare vicino al fiume (sí, pure un ruscello c'era!) mangiare alle bancarelle, vedere gente. Ha ragione anche lui.
Appena arrivati l'atmosfera era questa:
Non male no? Non faceva freddo, a prima vista conoscevamo tutti i frikkettoni delle bancarelle di artigianato, cibo, verdure e ad un occhiata più accurata Raul ha praticamente individuato tutti e si è lanciato -lui che non voleva manco venire- in chiacchiere, risate, scherzi con tutti i suoi amici. Io invece mi sono ritrovata con Marc a passare dai ragazzi che dipingono la faccia, ai cantastorie, al cibo.... ad altro cibo, tutto vegano, addirittura mi sono ritrovata davanti una cliente del negozio con suo figlio di 3 anni... insomma come in casa. Improvvisamente intorno a me era pieno di personcine alte meno di un metro.
I miei compagni di batukada erano tutti dispersi in guerra, perché erano arrivati la sera prima e stavano dormendo di brutto alle 12, quando siamo arrivati noi.
Siamo rimasti in piazza a socializzare almeno fino alle 17, quando Marc preso dal sonno, voleva giustamente dormire.
In queste foto l'ambiente che si respirava sulla piazza, l'unica del paese, tra prove di giocoleria, musica, acrobazie, ma senza caos...Il sabato finché c'era luce i bimbi avevano solo da correre sugli scivoli, scherzare con i clown (e noi conosciamo tutta la Asociació, due degli artisti organizzatori hanno vissuto qua al hort e Marc li chiama zio e zia), io e Raul ci alternavamo con Marc e devo dire che sono anche riuscita a rilassarmi, con 10mila occhi che vigilavano il nanetto in nostra assenza.
Ma il bello doveva ancora cominciare, mi avevano parlato de las hogueras di Sot, ma come Las Fallas, finché non le vivi, non saprai mai cosa vuol dire:
alle sei del pomeriggio è cominciato il pasacalle della batukada Borumbaia, dove ho suonato anche io in illo tempore, 2008 giù di lì, potente, magnifica e professionale e tutto il paese dietro a ritmo di samba-raggae o funky...nei vari angoli del paese ti ritrovavi un breve spettacolo di un artista, giocoliere con il fuoco o trapezista, che la Borumbaia accompagnava a ritmo dei tamburi. Avremmo fatto cinque o sei fermate!
Alle 21 invece era l'ora dell'atto fiestero organizzato dal Comune.
Allora, una foto, un video e un commento:
Questi dieci secondi rendono meglio l'idea:
Non vi sembra una totale pazzia? I fuochi non bruciavano, ma era impressionante quanti diavoli correvano in giro e tutti, ma praticamente TUTTI, giovani e grandi a ballare sotto al FUOCO. Impressionante!
Marc questa parte se l'è persa, si sarebbe spaventato troppo, ma non mi stupirebbe se l'anno che viene non sarà lui a trascinarmi dentro all'inferno!
Passavano le ore e l'atmosfera sempre più magica: i faló, la musica, belllagggente, pensavo che Marc fosse al limite, temevo per la MIA SERATA, temevo che sul più bello non avrebbe retto nemmeno in braccio a papà, invece durante uno dei concerti che davano il via alle danze, guardatelo qua:
Ad ogni modo sono riuscita ad impormi e rincorrendolo un po' l'ho fatto cenare. Alle 23 siamo rientrati in appartamento, tutti i nostri coinquilini correvano su e giù per prepararsi alla FESTA, quella vera, e Marc, tranquillo come non mai mi dice: mamy a dormir. E manda baci a tutti.
Eh, vabbé, a dormir, che devo fà?
Andiamo a dormire, tempo 10 minuti e crolla, ma siccome so come sono i tempi spagnoli e conosco me stessa e non sono più quella di una volta, decido di farmi una siesta pure io, diciamo fino all'una, d'accordo con Raul, che vi ricordo ERA QUELLO CHE NON VOLEVA VENIRE, e ci diamo il cambio proprio a quell'ora, per permettere anche a me di uscire e godermela, tanto oramai chi lo sveglia a Marc?
Quando mi sveglio, in cucina (il flusso dentro-fuori casa, a due minuti dalla piazza è stato costante tutto il giorno e lo sarà fino alla domenica perché in frigo c'erano circa 300 lattine di birra oltre a rum, vodka, coca cola.....) c'è un sacco di gente, cose strane, cose illegali, mi dico solo che per servire la colazione a Marc al mattino farò una efficace opera di igiene del tavolo, prima che a Marc possano venire delle allucinazioni, ma sono pronta per uscire pure io.
Torno a casa alle 5 (che vecchia, lo so, tra l'altro prometto ai miei amici "ci vediamo per la colazione" ed effettivamente alle 10.30 io ero davanti al caffé, loro rientravano e ne avevo preparato pure per loro). Alle 3 spengono gli amplificatori e la festa si sposta verso il fiume davanti ad un bar que no para de regalar chupitos. L'intenzione era di suonare un po' ma alcuni non riescono manco a tenere in mano le mazze, quindi.....
Marc dorme con suo padre, me li ritrovo spalmati e abbracciati a letto. Again! Ogni volta che esco con la batukada va a finire così, oh yes!
Non avevo calcolato il giorno successivo, avrei bisogno di 10 ore di sonno.... ma oramai sono madre, ho i superpoteri, mi alzo con loro, ma non esco, riassetto la cucina appunto, mentre Raul porta Marc a fare un giro al fiume in un paese letteramente addormentato.
Alle 12 tocca a noi suonare, dobbiamo inaugurare le Olimpiadi del Circo: più di un mio socio non ce la fa nemmeno a scollarsi dal letto, vabbé, non sa cosa si perde, 21 gradi in gennaio in montagna!
E`la prima volta che Raul e Marc mi vedono suonare e Raul si rimangia un po' quello che mi disse tempo fa e per cui c'ero rimasta un po' male; insomma vede che sto bene e che non tolgo del tempo a lui o a Marc, che è una roba seria, e per farvi vedere il video devo solo aspettare che la mia socia lo carichi sulla pagina FB di Kibombó che vi consiglio di tenere monitorata di tanto in tanto.
Abbiamo quindi ufficialmente le prove che è possibile COINCILIARE famiglia, amici, divertimento sfrenato.
Non avete più scuse amiche! Posso dire di essere andata ad un rave con mio figlio di due anni, che temo l'anno prossimo mi segua fino al fiume alle 3 di notte....vabbé.... e siamo tornati a casa felici e contenti.
Raul compreso, quello che NON VOLEVA VENIRE ed è stato a zonzo più di me!!