Lo zanshin è lo stato di allerta con il quale il combattente, il samurai si preparava allo scontro in battaglia: sempre vigile, attento, coraggioso, fiducioso, concentratissimo. Hai presente?
In merito a questo atteggiamento, ho un bellissimo esempio da riportarti che non parla di artisti marziali…
Tempo fa ho visto un filmato sorprendente su tre membri di una tribù del nord del Kenya, che affrontavano semplicemente con lo sguardo un branco di leoni… mentre stavano divorando la loro cena! Hai capito bene, tre esili uomini armati solo di arco e frecce (che non hanno mai avuto bisogno di usare) si sono avvicinati a una dozzina di leoni che addentavano un grosso gnu appena catturato, e sono riusciti nell’intento di portagliene via un bel pezzo.
In questa tribù per tradizione preferiscono affrontare i leoni con il loro zanshin più che catturare direttamente le prede, assai veloci e quasi impossibili da prendere. Con questa strategia invece, il capotribù ultrasessantenne conduce gli altri a procurarsi il cibo, quasi dalla bocca dei pericolosi predatori. Gli occhi dell’uomo erano fissi sulla preda, vigili, concentrati, la tensione era palpabile anche solo tramite la telecamera, ma alla fine ce l’hanno fatta come ogni altro giorno. I leoni, intimoriti dalle forti intenzioni degli uomini, si sono allontanati dal lauto pasto di qualche metro, per pochi minuti, giusto il tempo di portarsi a casa la cena.
Il concetto di zanshin è alquanto complesso, in quanto integra presenza fisica, abilità, controllo emotivo e calma vigile. Un esperto di arti marziali, così come il capotribù africano, sa muoversi con decisione sia in palestra sia nella vita, anche di fronte a un potenziale pericolo o un’importante decisione. La sua posizione fisica è rilassata ma allo stesso tempo colma di energia. Di fronte a più avversari, o più situazioni da affrontare, egli non si sofferma solo su uno di essi, ma si focalizza su tutti (è l’esempio dell’esercizio randori molto utilizzato in Aikido).
Il novizio praticante spesso confonde lo stato di zanshin con un’espressione aggressiva e talvolta feroce, ma in realtà è l’opposto: non si tratta di forza esteriore ma di pura forza interiore che traspare dagli occhi e dalla posizione attenta dell’esperto marzialista. Lo zanshin vibra prima, durante e dopo l’azione tecnica.
[tratto dal cap.2 del manuale base “New Bushido”]
Com’è il tuo stato di allerta? Quando pratichi un kata o qualsiasi altro esercizio quanto sai esprimere questo zanshin, da 1 a 10?
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