Karate-do: 10 elementi del kata (2)

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 22 gennaio 2014  Autore: Stefano Bresciani

Ecco il secondo di 10 elementi del kata: “inyo”

Voglio rivelarti una cosa: ho prima cercato nel web e nei numerosi libri di casa mia una spiegazione dettagliata di questo secondo principio… ma non ho trovato alcunché! Se non il classico, ripetuto centinaia e centinaia di volte (ti basta fare una ricerca con un qualsiasi motore web):

“Inyo: l’attivo e il passivo. Il ricordo permanente, durante l’esecuzione del KATA, dell’attacco e della difesa”.

Grazie al cavolo mi sono detto… e cercare un’interpretazione, perlomeno tentare di trovarla?

Con tutti i bravi maestri che hanno un sito web, possibile che nessuno si sia preso la briga di spiegare questo benedetto “inyo”’?

Io ci provo, non sono un maestro di Karate bensì un ex-insegnante ma fa lo stesso, sono vent’anni che studio e applico il Budo, di cui almeno una buona dozzina nel karate-do. Nell’eseguire un kata, bisogna ricordarsi il momento in cui ci si difende e il momento in cui si attacca, inteso come simulazione del combattimento contro una o più persone.

La difesa viene sempre tradotta come azione passiva anche se non condivido questa scelta, dato che in senso etimologico corrisponde a “subire qualcosa”. Se subisco un attacco significa che lo ricevo e quindi la mia difesa è inefficace, non credi?

Scavando invece nella composizione di “inyo”, troviamo i due caratteri in e yo, i corrispondenti in lingua nipponica dei più celebri “yin” e “yang”: il discorso apre tutto un altro mondo! “In” è la parte negativa, associata alla difesa, mentre “yo” la parte positiva, associata all’attacco.

Più che altro rappresenta l’interazione dinamica di tutta l’esistenza, l’interazione tra duro e morbido, tensione e rilassamento, inspirazione ed espirazione, staticità e dinamismo. IN-YO indica uno stato di ”armonia creativa” o “equilibrio dinamico” che dona un completo stato di benessere.

Quindi, nella pratica di un kata, una possibile interpretazione di questo secondo elemento, potrebbe essere il trovare equilibrio tra le varie parti del kata stesso, generando armonia simile ad altre arti marziali del budo… sei d’accordo?

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Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.
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