I giochi sulle arti marziali hanno avuto un ruolo di un certo rilievo soprattutto tra gli anni ’80 e gli anni ’90. Da International Karate a Budokan, da Full Contact ai picchiaduro che però cominciavano a deviare dallo stile marziale.
Questi, senza dubbio, sono stati alimentati (ed influenzati) dal filone cinematografico dai titoli con Bruce Lee, ai B-Movie, ai cult tipo Karate Kid, Il Ragazzo dal Kimono d’Oro ed altri.
Arriviamo così ai giorni nostri saltando eventuali vari tentativi per parlare di Karate Master 2: Knock Down Blow, titolo che omaggia i videogiochi 8-16 bit ed arcade sulle arti marziali ed è un vero e proprio atto d’amore verso gli appassionati del genere proprio come Crian Soft, la software house indipendente italiana che ha sviluppato questo gioco, ha annunciato nelle schermate iniziali. Un gioco che, diciamocelo subito, raccoglie con un interessante (almeno per chi ricorda con affetto il genere) collage di stereotipi.
Vi raccontiamo, quindi, di questo Karate Master 2: Knock Down Blow uscito ufficialmente per Pc Windows un mesetto addietro su Steam grazie anche ad un accordo tra Crian Soft e Milestone che per l’occasione ha fatto da publisher. Il gioco è proposto a 9,99 euro, un prezzo budget.
LA CINTURA NERA E’ SOLO L’INIZIO
La storia del gioco inizia con il protagonista Ken (evidentemente gli sviluppatori non si sono voluti sforzare su un nome diverso), fresco di cintura nera, che vuole farsi strada nel mondo del karate e delle arti marziali. L’introduzione, inoltre, spiega il fatto che nel karate, avere raggiunto la cintura nera è solo l’inizio.
Di fatto, il nostro eroe, un tipo muscoloso con capelli sparati che assomiglia ad un personaggio di un picchiaduro Capcom, comincia a farsi strada attraverso i primi tornei a pagamento, ma la strada verso la gloria e verso l’obiettivo finale è lungo.
Qual è l’obiettivo di Ken? Semplice: quello di diventare un maestro, comprare un fondo ed aprire una palestra di karate (forse è meglio dire dojo?) dove allenare i propri discepoli.
Per farlo occorreranno sudore, lacrime e sangue dal punto di vista narrativo attraverso numerosissimi eventi, raccogliendo soldi e fama e migliorando le proprie caratteriste fisiche e tecniche, nonché rispolverare la vecchia abitudine videoludica: tartassare i pulsanti del joypad e muovere velocissimamente a destra ed a sinistra la levetta sinistra del nostro controller.
Dicevamo del fatto narrativo che si basa su una storia semplice, praticamente elementare che vedrà rari colpi di scena di una partitura piuttosto schematizzata che non sveliamo.
GAMEPLAY CLASSICICISSIMO MA PROFONDO
Parliamo del gameplay del gioco che non si discosta dai classici che abbiamo nominato ad inizio della nostra recensione. Il nostro protagonista potrà cimentarsi, come detto, nei primi tornei a pagamento che non serviranno a guadagnare soldi ma saranno fondamentali per acquisire fama ed allenamenti.
La fama è fondamentale per poter andare avanti nella storia e sbloccare altri eventi via via sempre più impegnativi (e remunerativi).
Questa, infatti, permetterà di sfidare i maestri delle varie palestre della città che viene raffigurata da una ampia mappa dove sono messi in evidenza i luoghi con i quali interagire per scegliere tornei. I primi soldi arrivano col lavoro al porto. Il nostro Ken, non essendo una star delle arti marziali ed anche perché queste non permettono grandi ricchezze, fatica tutte le mattine al porto guadagnandosi il pane quotidiano. I soldi per mantenere quello che all’inizio è un hobby pagandosi le iscrizioni alle competizioni, li guadagna guidando un muletto che serve a trasportare casse o barili ai camion.
Un mini-gioco (ce ne sono tanti in Karate Master 2: Knock Down Blow) di un minuto che testerà i nostri riflessi e sensibilità.
Si entra così in un circolo virtuoso: più si vinceranno i tornei sportivi, più fama si avrà e più si sbloccheranno eventi e sfide prestigiose che se vinte daranno accesso a competizioni sempre più ardue e, soprattutto, remunerative.
Ma non si vive di sola fama e di soldi perché è importante migliorarsi dal punto di vista fisico e tecnico. Gli allenamenti si bloccheranno vincendo i tornei o gli eventi e permetteranno di migliorare cinque caratteristiche: forza,resistenza, velocità, tai kitae e ki. Il livello massimo di ognuna di queste qualità è 10.
Gli allenamenti si manifestano, neanche a dirlo, come mini-giochi. Per la forza, ad esempio, ci saranno le varie prova dove si dovranno spaccare tavolette di materiali sempre più dure, per la resistenza si opterà per la corsa e per altre prove come ad esempio subire dei colpi e così via. Per la velocità, altro esempio, c’è un mini-gioco che ci propone di spegnere la fiammella di una candela.
In tutto ci sono una ventina di prove, quattro diverse per ogni caratteristica da migliorare.
Interessante anche il fatto che si potranno sbloccare mosse speciali e spettacolari attraverso la pratica di queste mosse e con un duro allenamento si acquisiranno e si potranno poi usare nei combattimenti, vero e proprio fulcro del gameplay.
Gradevoli le sfide sul tatami per il vero e proprio combattimento con calci, pugni, ma anche mosse spettacolari di diversi stili. Se noi usiamo il karate, infatti, negli incontri di arti marziali miste o nelle sfide ai maestri incontreremo altre discipline come thai boxe, muay thai, pugilato, taekwondo, ed altro.
Nondimeno il combattimento non si limita soltanto a colpire e basta ma bisognerà difendersi e stare attenti perché un colpo ben assestato del nostro avversario può metterci in seria difficoltà scuotendoci e rallentandoci nei movimenti, o mettendoci direttamente ko o, ancora peggio, mandandoci all’ospedale per rotture di ossa o problemi muscolari. I danni saranno tangibili e visivi durante il combattimento.
A dare maggiore profondità al gameplay è il “logoramento” (magari il termine è improprio ma rende l’diea, ndr) durante l’incontro delle varie parti del corpo.
Un indicatore in basso ce lo mostra. Testa, busto, braccia e gambe. Se queste si coloreranno di rosso, ogni colpo potrà essere fatale. Inoltre, il Ki, ovvero la stamina (o il fiato) determinerà l’efficacia delle nostre azioni e dei nostri colpi. Se molto stanchi si può tentare di recuperare evitando il contatto come uscendo fuori dal tatami e cercando, se si è in vantaggio con i punti, di far scorrere il tempo per vincere l’incontro.
Karate Master 2: Knock Down Blow in questo senso è molto duro, soprattutto all’inizio ma anche con le caratteristiche ben assestate o massimizzate, le brutte sorprese non sono del tutto eliminate ed ogni distrazione può essere decisiva e costarci l’ippon (il ko nelle arti marziali).
Riteniamo che per questo genere di gioco e per la volontà esplicita di Crian Soft di omaggiare i videogame di arti marziali, il gameplay studiato sia negli allenamenti, che negli incontri, sia adeguato e divertente.
Certo, avremmo preferito più varietà ma ci rendiamo conto che la natura indie ha comunque limitato ulteriori sfumature e ramificazioni.
Questo però non mina la longevità visto che è possibile ripetere tutti i tornei che si desiderano e le vittorie saranno registrate dal gioco che terrà conto di essi con una bacheca che ci mostra i nostri trionfi.
I PIXEL IN STILE 16 BIT, I COLORI “CALDI” E SONORO EVOCATIVO
Gradevole è il lato tecnico del gioco benché siano da limare alcune imperfezioni. Ma andiamo con ordine. L’impatto grafico è molto gradevole.
L’”effetto” 16 bit è ben realizzato e l’atmosfera di metà anni ’80, inizio anni ’90 trasuda da ogni poro. I tornei iniziali, quelli a pagamento, ci mostrano due location sportive molto carine che ricordano quelle presenti in Budokan o, se vogliamo cambiare, a chi vi scrive rammentano il Palasport di Super Volleyball (arcade del 1989 di Video System, ndr). In generale l’atmosfera è molto calda ed anche i vari luoghi di allenamento si faranno apprezzare per la loro qualità.
Apprezzabile la varietà delle location. I personaggi si muovono piuttosto bene con animazioni credibili. I modelli, ci accorgeremo, sono pochini ma sono ben realizzati e dettagliati e molto grandi. Tutto rigorosamente in 2d. Buone anche le animazioni degli sfondi.
E poi ci sono piccole raffinatezze come i vari “effetti speciali”. Zoom, ma anche il sangue che esce durante gli scontri più cruenti e gli schizzi di sangue presenti sul volto e sul tappeto. Buoni anche gli effetti atmosferici ed in genere il design marcatamente 16 bit è sicuramente efficace.
Le musiche sono molto orecchiabili e stanno perfettamente nel contesto del gioco. C’è il parlato, stile arcade con i vari conti alla rovescia e le chiamate arbitrali. Gli effetti sonori fanno assolutamente il loro dovere.
COMMENTO FINALE
Criansoft ha fatto un buon lavoro con Karate Master 2: Knock Down Blow. Si tratta pur sempre di un titolo indie che volutamente omaggia i grandi classici del passato sia in ambito videoludico che televisivo.
In questo gioco troveremo tantissimi stereotipi ma anche tante sfumature che ci riportano indietro nel tempo. Gli sviluppatori hanno apertamente parlato di omaggio alle arti marziali e questo è testimoniato dalla presenza di termini meramente tecnici ma anche di una sorta di decalogo che chi fa arti marziali deve conoscere. Sono presenti, infatti, tutti i principi base. Il buon senso che manca a troppe volte. E poi il gioco in se stesso è pieno di riferimenti evocativi quali i diversi tipi di allenamento anche sotto la pioggia o sotto la neve.
Un atto d’amore, avevamo detto ad inizio recensione, per il mondo delle arti marziali. A noi il gioco è piaciuto.
Non ci sono particolari difetti. Semmai dei limiti che però sono giustificatissimi. Può essere la base di un progetto ancora più grande. Chi può escluderlo? In tutta sincerità lo speriamo da buoni amanti dei film e dei videogiochi sulle arti marziali e da giocatori piuttosto navigati, se non altro per questioni di anagrafe. Se vi ricordate Daniel San, Togli la cera, metti la cera, siete attratti dal fascino dei pixel e dei colori netti e caldi, se vi piace sudare col joypad come se fosse un vecchio joystick, allora Karate Master 2: Knock Down Blow è quello che fa per voi.
PREGI: Un bell’omaggio ai videogiochi ed ai film cult sulle arti marziali. Buonissimo il gameplay. Bella l’atmosfera anni ’80-90. Longevo. Difficile ma non frustrante. Rapporto qualità-prezzo interessante. Vario…
DIFETTI: … ma alla lunga ripetitivo. Qualche freeze qua e la. Alcuni eventi supplementari sarebbero stati graditi. Così come qualche colpo di scena alla trama.