Data: 12 marzo 2013 Autore: Stefano Bresciani
L’artista marziale, cintura nera o di altro colore, si nota nelle attività quotidiane: a casa, al lavoro o a scuola non è a mio avviso concepibile comportarsi come “se nulla fosse…” Nel dojo ci alleniamo a:
- rispettare gli altri e quindi essere cortesi (come da 1° precetto)
- non attaccare per primi (fisicamente o verbalmente non cambia)
- trovare il senso di giustizia
- conoscere meglio se stessi
- dare maggior importanza allo spirito più che alla tecnica
- avere la mente aperta
- essere meno pigri
ecc. ecc. ecc. e poi, non appena togliamo obi (cintura) e budogi (veste per la pratica del Budo) ci trasformiamo completamente? Tante belle cose, principi, insegnamenti, ore di addestramento all’autocontrollo fisico e mentale e poi, alla prima occasione… casca l’asino?!? Quante volte ho constatato scarsa coerenza, mancanza di fluidità in corpo mente e spirito al di fuori delle mura budoistiche. Ricordo con amarezza i tempi in cui le competizioni di karate sfociavano in accese discussioni anche settimane dopo, magari in compagnia di una pizza fumante, e l’astio faceva da padrone in chi probabilmente non comprendeva affatto questo precetto.
La vera sfida del praticante moderno, che non combatte per sopravvivere o vincere il nemico in battaglia, sta nella lotta estenuante al vincere se stessi nel confronto con gli altri e con gli ostacoli che la vita ci presenta. So che è difficile trovare la sottigliezza nella propria esistenza, non è così spontaneo e immediato scorgere le sfumature brillanti del proprio carattere dimostrabilissimo anche fuori dal luogo in cui pratichiamo, però ci dobbiamo provare. Ogni giorno… in ogni luogo… scusa se è poco! Possiamo acquisire una grande abilità, quella di vedere, sentire e percepire il mondo e chi ne fa parte con maggiore acutezza, proprio grazie all’iniziazione ricevuta in seno alle arti marziali che tanto amiamo praticare. E allora amiamole, rispettiamole anche fuori, seguiamo i loro insegnamenti nel quotidiano, con chiunque, a qualunque ora… e un giorno resteremo abbagliati da quanta bontà potremo gustare e potranno in noi gustare, non solo entrando in un dojo!