“L’abile guerriero non va, ma lascia venire il nemico”. (Sun Tzu, l’arte della guerra)
Lasciando che sia il nemico a muoversi, l’abile comandante dovrà attendere e conservare l’energia delle proprie truppe: non procedendo contro il nemico, sarà impossibile stancarsi. Lo spunto alla base di tale considerazione è suggerito dal commentatore Zhang Yu,
“la forza di chi muove all’attacco diventa vuota, la forza di chi non muove si mantiene piena. Questa è l’arte di rendere vuoto il nemico mantenendo pieno te stesso”.
Si tratta di affermazioni estremamente logiche, apparentemente banali, ma che, proprio per la loro semplicità, assumono una forza e una coerenza indiscutibili, risultando applicabili a diversi contesti della vita quotidiana.
Anche in questo 14° principio enunciato dal M° di karate-do Gichin Funakoshi, possiamo riscontrare aspetti in comune con la strategia militare elaborata dal celebre Sun-Tzu. Così come l’abile comandante guida le sue truppe attendendo i movimenti dell’esercito nemico, per rafforzarsi logorando contemporaneamente il nemico stesso, l’abile guerriero o artista marziale non deve agire per primo ma bensì lasciar venire l’avversario, facendogli fare la prima mossa (inducendolo a farla “falsa”) in modo da potere adeguare a questa mossa le proprie azioni successive.
Questo principio altro non è che l’espressione del famoso principio presente in tutte le arti marziali nipponiche: mai attaccare per primi, bensì attendere l’azione avanzante dell’avversario, per poi rivolgergliela contro.
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