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Karatedo (6): mantieni lo spirito aperto

Da Stefano Bresciani @senseistefano

Data: 12 febbraio 2013  Autore: Stefano Bresciani

Karatedo (6): mantieni lo spirito aperto
Lungo la via, il “do” per coloro che seguono le arti nipponiche, è necessario accettare la sfida di ricominciare ogni volta da zero. Dal momento in cui si mette piede in un dojo al momento in cui s’inizia a trasmettere un’arte, il progresso nell’apprendimento è una costante, in cui la giusta condotta, umile e sincera, permette di continuare a camminare… Mantenere uno spirito aperto all’apprendimento è il punto chiave del Karate-do, di qualsiasi arte del Budo.

Lo spirito di un artista marziale, sia esso neofita o esperto, karateka o iaidoka, deve tendere alla limpidezza di pensiero, alla chiarezza di intenti, per poter agire in coerenza con la sua vera natura. La calma necessaria per affrontare l’avversario più temibile è raffigurata dai maestri di arti marziali come uno specchio d’acqua. L’espressione mizu no kokoro (uno spirito/mente come l’acqua) indica l’attitudine considerata indispensabile per ottenere la vittoria. La superficie limpida dell’acqua riflette con accuratezza l’immagine di qualunque oggetto vi si affacci. Allo stesso modo, se lo spirito/mente umana è limpida e imperturbabile, la calma permette di fronteggiare con la dovuta fermezza qualsiasi situazione, anche la più difficile. Se, al contrario, la superficie dell’acqua è lievemente o del tutto increspata, l’immagine che riflette è distorta; lo spirito preoccupato dalla difesa e dall’attacco non è in grado di interpretare il pensiero dell’avversario ne di creare un’opportuna strategia vincente.

Apprendere l’autocontrollo, accescere la fiducia in se stessi, coltivare una condotta di vita (e non solo nel dojo!) esemplare per i suoi simili, prendersi cura dei propri limiti e paure, sono le principali attitudini che uno spirito marziale deve seguire per aprirsi al mondo esterno, alle relazioni umane, mostrando apertura alle situazioni quotidiane senza traccia di timore. Aprirsi coraggiosamente senza essere avventati, orientarsi a nuove esperienze che possano renderci più ricchi, più liberi dai condizionamenti, più in sintonia con la nostra natura, portano alla lunga i benefici sopra citati.. non solo nel Karate-do!

Funakoshi aveva perfettamente ragione, questi precetti sono estendibili al Budo, a tutte quelle persone consce di potersi comportare in modo appropriato ed armonioso, indipendentemente dal contesto. Se ci si concentrasse solo sulla tecnica, se la mente fosse focalizzata solo sui movimenti del corpo, l’anima resterebbe turbata e incapace di cogliere la bellezza dell’esistenza…


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