Rassegna fotografica dedicata al libro che non c'è :
Karen d'Irlanda di Mimmo Corvetto (foto di Emilio Aru)
locandina Karen d'Irlanda
Cosimo (Mimmo) Corvetto
(Dalla introduzione di Paolo Maccioni)Cari soci ed amici giovedì sera vi parleremo di un libro che non c’è (ancora) quello di Cosimo (Mimmo) Corvetto intitolato Karen d’Irlanda. Il titolo della locandina “Sogni di carta” ci è stato suggerito dall’insegna di un negozio che da un anno esiste nel centro antico di Quartu, proprio alle spalle della monumentale chiesa di Sant’Elena. In questi locali si trovano libri per bambini e ragazzi, giocattoli , cartoleria apposita per quell’età e altri articoli destinati alla prima giovinezza. Il suo animatore è un giovane che abbiamo avuto modo di conoscere recentemente qui da noi Davide Mercurio. Egli organizza incontri anche per grandi, propone serate in cui si insegna ai piccoli a lavorare di mano, a costruire materialmente un libro ma anche a preparare torte e dolci. A questo intraprendente imprenditore abbiano chiesto in prestito il nome del suo esercizio pensando che anche noi, nella serata di giovedì contribuiamo in qualche modo alla realizzazione di un sogno. L’argomento del libro che non c’è è quello del medioevo irlandese, dei suoi castelli e dei suoi re, dei suoi boschi magici e dei tornei cavallereschi, degli gnomi e delle fate.Da sinistra: Francesco Casula, Mimmo Corvetto e, in piedi Paooo Maccioni
Un'altra inquadratura con Francesco Casula Mimmo Corvetto e Paolo Maccioni
Francesco Casula e Mimmo Corvetto
Enrica Boy, a sinista in piedi legge un brano del libro che non c'è.
La sala della Scuola dove si è svolta la presentazione
Mimmo
Enrica Boy
Il chitarrista SOLMO che ha interpretato alcune canzoni di De André
Francesco Casula, Mimmo Corvetto e Paolo Maccioni
Paolo Maccioni commenta l'opera di Mimmo Corvetto
Mimmo Corvetto,ringrazia i partedipanti
Enrica Boy legge un brano osservata da Francesco Casula
( Dalla introduzione di Paolo Maccioni)" ... il libro accende molte lampadine che non illuminano del tutto e che invogliano a fare più luce. E questa curiosità che suscita il libro, insieme al modo con cui è stata portata avanti la storia dei due innamorati credo che sia il suo maggior pregio. Non era facile parlare di fate, di gnomi, di folletti senza relegare il libro tra quelli destinati all’infanzia. Invece Corvetto c’è riuscito e la magia presente nel libro serve a dare un’atmosfera inusuale e del tutto particolare al romanzo senza incidere sul filo della sua trama che rimane un grande amore sofferto e poi realizzato." ...