Karl Theodor Jaspers (Oldenburg, 23 febbraio 1883 – Basilea, 26 febbraio 1969)
In Genio e follia (1922) Jaspers sembra immedesimarsi con le vite e le opere schizofreniche di Strindberg, Swedenborg e soprattutto di Hölderlin e Van Gogh. Fornisce una prospettiva molto originale: la schizofrenia non equivale a sola distruzione mentale, ma consente uno stretto contatto con «situazioni-limite», una sorta di profonda e nuda intuizione di estreme, comuni condizioni quali la morte, la solitudine, l’angoscia (denominate anche «trascendenza»). Infatti, il caso particolare di schizofrenici di talento, con spiccata abilità artistica, attesta, tramite opere originali e straordinarie (dipinti, scritti, ecc.), una capacità di manifestare il «fondo» (Grund) irraggiungibile e ubiquitario dell’esistenza umana.
Genio e follia. Strindberg e Van_Gogh (PDF)