Magazine Diario personale

Karmiamoci...

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
La vita, il destino, il caso, il fato, il karma, Dio, e qualsiasi altra entità-energia impalpabile ed eterea che giostra i fili delle nostre vite con sapienti mani da burattinaio, ci mette sempre alla prova.Sempre. Bivi, scelte difficili, esperienze più o meno brutte...tutto nasce per forgiare il nostro carattere ed indirizzarci verso un finale unico, pieno di "se" e di "chissà cosa sarebbe successo se avessi fatto/scelto/detto altro".Ogni singolo giorno della nostra vita è una prova fin dal momento in cui apriamo gli occhi. Tutto ci testa, ci stimola, ci sprona anche oltre i nostri limiti psichici e fisici. Tutto e tutti, indistintamente.
Poi, se sei pure una studentessa universitaria, la situazione è ben peggiore.
Perchè tu sei lì, stanca e affranta, con il fidanzato già in vacanza.
Metti che tu sia lì, con un caldo boia già alle 9 del mattino ed un ventilatore anteguerra che smuove solo aria calda. Metti che tu sia lì, con una pila di slide da studiare e una voglia inversamente proporzionale al volume di carta.
Ecco, sì, metti che tu sia me.
Chiusa per quasi 2 mesi in quell'antro di disperazione chiamato camera tua. Circondata dai libri, dai quaderni, dalle penne, le matite, gli evidenziatori. Tu e la tua DAPA.
Ecco, inquadriamoci in questo contesto di assoluta disperazione.
Se il fato, il karma ecc ecc non volessero metterci lo zampino, nelle 10 ore giornaliere dedicate alle sudate carte, il rendimento cerebrale sarebbe massimo: lettura, stesura, apprendimento e memorizzazione, con tanto di pause per i bisogni primari ed inalienabili dell'essere umano. SE il fato ecc ecc non si intromettessero per divertirsi un poco alle spalle della suddetta anima prava, ribadiamo.
Difatti, giacchè il divertimento maggiore sta nel metter alla prova pazienza e gastrite altrui, accadrà per esempio che la cartuccia della stampante di casa finisca a metà stampa così che tu, consapevole del fatto che la sola attesa di stampa ti faccia perdere tempo prezioso per lo studio e/o il riposo, debba perderne altro per la sostituzione cartuccia. La cambi, riavvi il processo e.....? E dopo nemmeno 100 slide la seconda cartuccia muore.
Pazienza; basta raccogliere quei quattro spiccioli nel portafoglio ed andare in una fotocopisteria.
Problema risolto? Mah, effettivamente il fato ecc ecc potrebbero pure fermarsi qui. La calma è stata mantenuta e la gastrite non s'è accentuata. Certo, s'è perso un poco di tempo e qualche "mavaff" è partito, ma tutto sommato la cavia (cioè la studentessa) ha saputo affrontare la situazione.
Però...eh, però dov'è il bello del gioco? Possiamo mica finire qui? No, e per tal motivo accadrà che nella fotocopisteria il file contenente le slide non si apra a meno che non venga convertito in un altro formato. Ergo, altri quindici venti minuti persi. Eppure la povera pia che tutta la gioia si porta via, fa buon viso a cattivo gioco aspettando con serenità e pace interiore che l'addetto della fotocopisteria converta il suddetto file. La stampa ha così inizio e l'unico segno di cedimento è stato un timido sbuffare presto raggelato dal meraviglioso fresco proveniente dal condizionatore.
Prima slide, seconda, terza...perchè la quarta non esce? Toh, eccola...ma che caz?! E' piena di forme geometriche colorate! E il grafico dell'energia in funzione del tempo? E il complesso attivato?E le funzioni logaritmiche relative alla velocità di reazione?!
Sarà che durante la conversione da un tipo di file ad un altro alcuni simboli innocui son stati "tradotti" con questi abomini di colore.
Dunque, a meno che non si compri una nuova cartuccia per stampare solo 3 slide (3 sì, ma fondamentali) dal proprio pc che legge il formato originale, la studentessa dovrà studiare tali nozioni dal pc. E sì, pagherà comunque queste stampe inutili.
Fino a qui, perciò, sono solo piccoli imprevisti, no? C'è mica motivo per incavolarsi? No, è ovvio.
Tornata dunque a casa e vinta la partita contro il fato ecc ecc, la studentessa può armarsi di sudore ed evidenziatori per sottolineare ed umettare i concetti più importanti; la parola chiave, il passaggio clou, il punto della situazione. Ma, al fato SRL bastano solo due minuti e l'inizio del processo di concentrazione per poter trovare un nuovo  dungeon con cui metter alla prova la cavia; basta insomma far scaricare l'evidenziatore.
"Toh, s'è scaricato...e va beh, era vecchio e per fortuna ne ho un altro nuovo giacchè son consapevole del fatto che nelle sessioni d'esame possono succedere cose del genere!".
Ah, stolta! Ah, irrispettosa! Osi metterti contro il fato SPA? E allora sappi che nel giro di venti minuti si scaricherà anche l'evidenziatore NUOVO. E no, non avrai evidenziato chissà cosa.
I nervi, insomma, cominciano a cedere; l'occhio tremula a seguito della pressione che pulsa in ogni vena ed arteria e capillare del tuo corpo. Le mani sudano, le caviglie si gonfiano e la testa scoppia mentre la gastrite apre gli argini.
Però non molli. Non una bestemmia, non un pugno ben assestato sul tavolo. Raccogli quegli altri due spiccioli rimasti e vai ad acquistare un nuovo evidenziatore.
Lo troverai? NON DI QUEL COLORE. Troverai il rarissimo evidenziatore verde a pois rosa, quello ancor più raro nel color topo di fogna con shatush, quello viola, quello giallo, quello nero...li troverai tutti ma non quello che serve a te.
"Pazienza, vorrà dire che darò un tocco di colore alle slide usando due evidenziatori diversi..." pensi tra te e te.
E così, giunta alla cassa, pagherai un evidenziatore che non ti serve e una borsettina termica per bottigliette da mezzo litro presa proprio per poter giungere in facoltà con dell'acqua fresca e non con un brodo primordiale buono per cuocere la pasta.
Ritorni a casa, prendi una bottiglietta dal freezer, la metti nella borsettina per testarne il corretto funzionamento e riprendi a studiare mentre fuori c'è un elicottero che gira in tondo, un bambino decide di darsi al basket facendo rimbalzare la propria palla contro la saracinesca di un garage e qualcuno, in lontananza ma non troppo, ha deciso di prender lezioni di batteria."Debbo concentrarmi", ti ripeti, "debbo farlo", continui a dire tentando di convincere più il fato &co che te stessa.
Dieci, venti, trenta minuti di studio in maniera serena. UN RECORD! Non meriti forse un sorso d'acqua fresca? Non meriti di refrigerarti con delle chiare e fresche acque, fresche come quella che sta bagnando il quaderno vicino la borsetta termi....acqua sul tavolo?! E da dove viene?! La bottiglia non è stata aperta ed è pure in posizione eretta dentro quel sarcofago celeste! Già, ma il fato maremmamaialaalui ha pensato bene di far trasudare la condensa esterna alla bottiglia attraverso il tessuto (non tanto termico) della borsetta. Ergo, non tiene fresco un ca......
La gastrite avanza, il nervoso pure. Mentre il fidanzato passa di pescata in corsetta e di caffè al bar in panzate di sonno apocalittiche perchè lui ha finito gli esami della sessione estiva, tu sei lì; pallida, smunta, con i capelli elettrizzati e duecentotrentacinque tic diversi. Anzi, in quelle due o tre uscite fatte solo ed esclusivamente per poter acquistare materiale per lo studio hai dovuto pure trattenerti dal mandare a quel paese chiunque ti dicesse "madò quanto sei abbronzata! Ma scusa, il mare ti fa così schifo? E vacci che hai bisogno di colore!".
Insomma, la pazienza è sotto le infradito della Defonseca.
Vorresti buttare tutte cose in aria, vorresti dar fuoco ai libri e a gli appunti, vorresti capire come diamine fanno i tuoi colleghi/le tue colleghe a star così tranquilli e sereni sulle spiagge della Playa o sui divanetti delle discoteche sotto le stelle sapendo che tra poche settimane c'è un esame, vorresti...vorresti un poco di relax anche tu.
"Basta, dato il fatto che il mio uomo sta ronfando, che io son bianca da far schifo, che dentro casa pare di essere in un forno e che comunque ho un discreto terrazzino dove mettermi, ho preso la mia decisione; salgo in terrazza a prendere il sole e a ripassare! Ma prima, è bene dare un colpetto di Silk-Epil alle gambe..."
La vita, il destino, il fato, il karma ecc ecc ci mettono costantemente alla prova per selezionare un genere umano forte e pronto a superare ogni avversità. Ci tendono i nervi, ci stringono la gola, ci fan scoppiare il cuore.
E la sfiga, la sfiga soltanto, mi fa morire il Silk- Epil a metà depilazione.
Un surriscaldamento, lo stesso rumore di una Apecar ingolfata e fine dei giochi; niente più depilazione.
Niente più depilazione in ESTATE, sotto esami e con l'avvicinarsi del MARE e della PISCINA.Karmiamoci...Mo' partono le parolacce...

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