Ieri sera pensavo alla cucina straniera. Cioè, quando si va all'estero in vacanza, le persone si dividono in quelle che vogliono assaggiare qualcosa di nuovo e quelle che vanno alla ricerca di un ristorante italiano. Inutile dire che io faccio parte del primo gruppo, per me non ha senso andare a mangiare italiano fuori dell'Italia. Ci andrei giusto una volta, per la curiosità di vedere come viene interpretata la nostra cucina in un paese straniero, però non è che starei a lamentarmi di quanto faccia schifo. Mi immagino un cinese in viaggio in Italia che mangia involtini primavera e riso alla cantonese in uno dei nostri miliardi di ristoranti cinesi tutti uguali o un giapponese che cerca i suoi sapori di casa in un ristorante giapponese, magari gestito da cinesi (bleah!).
Per non parlare delle persone che vanno all'estero solo per poter dire che la cucina italiana è la migliore del mondo e che nel paese di cui si è momentaneamente ospiti non sanno cucinare nemmeno un piatto di pasta come si deve o che fa tutto schifo. Io a queste persone dico solo: restate a casa vostra! Io adoro la cucina italiana, penso che non saprei mai resistere per settimane senza farmi una semplice pasta con il pomodoro, ma dalla mia bocca non è mai uscita la frase "la cucina italiana è la migliore del mondo". Forse le persone dimenticano una parola: DIVERSA. La cucina di un paese non deve necessariamente essere migliore o peggiore, il più delle volte può essere diversa dalla propria e non migliore o peggiore. Bo, magari per tanti è una cosa scontata ma poi mi capita di sentire o leggere cose che mi fanno rimanere allibita, di persone che proclamano la superiorità italiana pur rimanendo in paesi stranieri... bah! Non che io abbia viaggiato chissà quanto, ma non mi sono mai lamentata del cibo di un paese.
Parlando in particolare dell'Austria poi, non riesco davvero a vedere cosa avrebbero da invidiare ai nostri piatti tipici. In generale parlo della parte tirolese, che spesso mescolo anche alla parte tirolese italiana, ma tanto i tirolesi italiani si sentono austriaci, quindi per me lassù si può considerare tutta Austria! Comunque la loro cucina è si diversa da quella a cui sono abituata a casa mia, sicuramente molto più pesante, ma ogni volta che sono stata da quelle parti posso assicurarvi che mi sono dimenticata della pasta con il pomodoro, delle olive ascolane e anche dei vincisgrassi che fa mia nonna. E alla fine, tutto questo discorso era per dire che mi dispiace davvero per quelle persone che sono talmente chiuse di mente che non riescono a rilassarsi e a immergersi nella cultura del posto in cui si trovano. Vabbè, da una parte è meglio, più canederli per me =)
Comunque, prosegue il mio viaggio nella cucina classica austriaca, la ricetta di oggi è facile facile, sempre presa dal libro Classic Austrian Cooking, libro che potrebbe essere la versione austriaca del libro di Julia Child. Quindi se volete scoprire questa cucina così poco conosciuta in Italia nonstante la vicinanza (perché diciamocelo, gli austriaci non è che in generale godano molto del nostro interesse), continuate a seguirmi perché questi nostri vicini secondo me hanno qualcosa da insegnarci!
KÄSE TIMBALEN (timballi di formaggio)
INGREDIENTI (per 8 stampini monodose da 140 ml o uno grande da 1 litro)
250 ml di panna
3 uova
80 g di formaggio grattugiato
sale
Portare a bollore la palla e poi toglierla dal fuoco. Mettere nella panna le uova, mischiare, aggiungere il sale e il formaggio. Riempire lo stampo imburrato e cuocere in forno a bagnomaria (basta mettere lo stampo in una teglia e riempirla per metä con l'acqua) a 220°C per 30-40 minuti. Sfornare e mangiare. Buon appetito!