Per la foto si ringrazia Giuseppe Nicloro e la RAI - http://www.giuseppenicoloro.com/wordpress/trasmissione-che-tempo-che-fa-gino-strada-fabio-fazio-3.html
Si ringrazia il fotoreporter KASH Gabriele Torsello per aver scelto queste colonne per pubblicare la sua missiva. Ai lettori si ricorda che il Fotoreporter fu sequestrato in Afghanistan il 12 ottobre 2006 e rilasciato il 3 novembre successivo.
6 Febbraio 2012 - Pubblicazione completa su KASH BLOG http://wp.me/p27YuK-2g
Caro Dott. Strada,
non ci conosciamo personalmente, ma seguo spesso il suo lavoro attraverso i media, con particolare attenzione all’ospedale di Emergency a Lashkar-Gah nell’Helmand, la regione afghana dove fui sequestrato il 12 ottobre del 2006 e rilasciato il 3 novembre dello stesso anno.In quel periodo, quando i sequestratori mi chiesero di dar loro un numero di telefono da contattare per avviare eventuali trattative, diedi il biglietto di visita di Rahmatullah Hanefi, il responsabile della sicurezza dell’ospedale di Emergency a Lashkar-Gah.
Avrei poputo dare un altro numero, come quello di uno dei tanti giornalisti che conoscevo (locali ed esteri) o addirittura il numero dell’Ambasciata Italiana, ma scelsi propro quello di Rahmatullah, perchè lo ritenevo responsabile per avermi indirizzato esattamente nelle mani dei sequestratori.
Tengo a precisare che non lo ritenevo, nè lo ritengo responsabile per aver orchestrato il sequestro, se lo avessi creduto non avrei mai dato il suo numero. Ero convinto, e lo sono tuttora, che Rahmatullah avesse ricevuto ordini ben precisi (magari sotto minaccia) per controllare i miei movimenti e in più assicurarsi che avrei lasciato Lashkar-Gah in un modo facilmente rintracciabile.
(L’intera intervista a Che Tempo che fa, è stata rimossa da molti siti web, ma è ancora disponibile nell’archivio RAI – clicca qui http://wp.me/p27YuK-2g)
GINO STRADA: “…Noi abbiamo un sistema di controllo che pensiamo essere piuttosto rigoroso però questo non vuol dire che non sia impermeabile. Ma come in un qualsiasi ospedale italiano, quanto ci vuole mai a portare due granate in una scatola e lasciarla in un corridoio della maternità di un ospedale, voglio dire…no? Quindi che qualcuno delle guardie sia stato comprato o forzato o ricattato a mettere questa cosa all’interno dell’ospedale…”
FABIO FAZIO: “Cioè qualcuno che lavora nell’ospedale che abbia in qualche modo, come dire, accettato, dici tu, sia stato pagato per portare queste scatole.”
GINO STRADA: “Si! Non ho detto pagato da chi..”
FABIO FAZIO: “Si!”
GINO STRADA: “… perchè potrebbe essere assolutamente da chiunque!”
FABIO FAZIO: “Giusto per toglierci la domanda obbligatoria…siamo sicuri, si può escludere che in una regione in cui c’è la guerra e quindi fra gli afghani ci sarà anche chi simpatizza, diciamo, per i talibani…
siamo sicuri che all’interno dell’ospedale di Emergency non ci sia qualcuno che possa invece davvero, che stesse davvero ordendo trame di questo tipo?
GINO STRADA: “Beh io, come dire, la sicurezza non ce la posso avere perchè non ho assolutamente l’idea e il controllo su quello che pensano i dipendenti afghani dell’ospedale di Emergency.
Presumo che tra i 250 dipendenti afghani ci sia chi simpatizza per i talibani, chi simpatizza per Karzai, chi simpatizza per i fatti suoi, chi è ricattato o ricattabile, chi magari si presta a certe sporche operazioni. Questo, voglio dire, credo che faccia parte della fauna umana che ha una distribuzione uniforme nelglobo.
“Avrei tante domande riguardo il mio sequestro e il comportamento del personale dell’ospedale di Emergency a Lashkar-Gah (sia afghano che italiano), ma considerando che lei in questo periodo è impegnatissimo a svolgere il lavoro fundrising per Emergency, che apprezzo e sostengo, vorrei, al momento, porle solo qualche domanda: Per continuare a leggere clicca qui: http://wp.me/p27YuK-2g
KASH Gabriele Torsello
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