“Katy Perry è la figlia del diavolo”, ecco le accuse del papà

Il papà della sexy Katy Perry la definisce una “figlia del diavolo”. Keith Hudson, pastore evangelico, durante un sermone ha chiesto ai fedeli di pregare per la figlia.

Il papà accusa i testi delle sue canzoni, gli abiti succinti e la presenza scenica ammiccante: un cocktail malevolo che il predicatore non vede di buon occhio. Il papà ha esortato i fedeli a pregare per la redenzione di Katy Perry, ovvero una “figlia del diavolo” che ha bisogno d’aiuto per “guarire” e ha aggiunto:

“Una volta sono andato a un concerto di Katy e ci saranno state 20mila persone. Ho osservato questa generazione in estasi, quasi sembravano dei fedeli. Ho pianto continuamente perché adorano qualcosa di sbagliato“. Insomma la famiglia non ha accettato per niente il percorso di una figlia come lei.

A nulla son servite le imposizioni datele da piccola. Non le era permesso ascoltare musica o leggere libri che non fossero esplicitamente cristiani e la parola diavolo era bandita dal vocabolario di famiglia.

Lo staff della cantante si “difende” cosi:

Katy Perry © Splashnews
La posizione dei genitori Mary Perry e Keith Hudson, che hanno guadagnato pure consensi grazie alla fama internazionale della figlia, negli anni è stata altalenante. A volte si sono detti fieri, seppur in totale disaccordo con alcuni testi della cantante, altre volte hanno preso le distanze dai suoi comportamenti. «Sono orgogliosa del successo di mia figlia, Il Signore quando ero incinta ci ha detto che sarebbe stato così», disse la madre due anni fa in un’intervista.
Alla postar piace definire il rapporto con i genitori come una «coesistenza»: «Siamo d’accordo sul fatto di non essere in accordo».

Una bufala? Verità? Semplice voglia di avere i riflettori puntati addosso? Certo è molto stano che un genitore possa dire una cosa del genere. Probabilmente spinto da una “gelosia” morbosa per non poter mettere le manine sulle ricchezze della figlia? Infatti i genitori di Katy chiedono ai loro seguaci donazioni anche cospicue, “non solo uno o due dollari, ma biglietti da 20″ riporta il Sun, per poter andare in Svizzera.