![keep smiling keep smiling](http://m2.paperblog.com/i/104/1048582/keep-smiling-L-uRqAO1.png)
Dall'estate scorsa non ci riunivamo noi quattro, più o meno cugine. Di solito ne manca sempre una, di solito mancano o la V. superimpegnata o la F. che non ha ancora la patente. Qualche sera fa invece eravamo tutte noi, le cugine coetanee così diverse e amiche. Con la V. ci sono cresciuta, la S. l'ho presa in braccio fin da quando era piccina picciò, con la F. invece, causa qualche piccolo inciampo famigliare, non ho mai avuto grandi rapporti, non l'ho proprio mai conosciuta veramente fino a un paio di anni fa.
F. è l'unica bionda, S. è l'unica magra, V. è l'unica che va all'università, io sono l'unica senza ragazzo.
Qualche sera fa davanti a una pizza norcina con panna, tartufo, salsiccia e mozzarella (una leggerezza, eh?) ci siamo scompisciate dal ridere, soprattutto a causa delle storie della F. che sa raccontare le cose in un modo pazzesco. Abbiamo riso per tutti i nostri ricordi che si intrecciavano. Ti ricordi quella volta che ti ho impastato i capelli con l'acqua e la farina che dovevano essere la pappa delle bambole? Ti ricordi quella volta che sei caduta sopra il cactus? Ti ricordi quando dormivamo insieme e parlavamo di sesso? Di come almeno immaginavamo che fosse... Ti ricordi quando abbiamo rotto le stecche del letto per saltarci sopra? E di quella volta che abbiamo rotto il lampadario con una pallonata?
Ecco, abbiamo riso così, per cose sceme. È stata una serata davvero bella, una serata di sole donne, dove ai ragazzi non si è nemmeno accennato. Una serata solo per noi, per la S. che ha fatto la frangetta, per la F. che ha il taglio di Emma, senza corna però si spera, per me che cerco invano di dare un senso ai miei ricci, per la V. che dice di voler allungare i capelli, ma alla fine li taglia sempre.
Erano tutti convinti che fossimo ubriache, tanto che ci è arrivato un conto che superava i cento euro, conto che ha fatto di botto cessare le nostre risate. È bastato un istante per capire che ci stavano fregando, avevano contato gnocchetti, paste e pizze mai viste sul nostro tavolo. Ovviamente ci hanno chiesto scusa e hanno riconteggiato, stavolta correttamente. Crediamo alla loro buonafede? E crediamoci dai.
Alla fine la V. ha riaccompagnato a casa tutte noi. La S. barcollava sui suoi tacchi alti, i suoi primi tacchi alti, sta diventando una donna anche lei. Una piccola donna più alta delle cugine più grandi, sempre col sorriso sulla bocca, come me. Diventerà una donna coi fiocchi, come lo diventeremo tutte noi e tra dieci anni, o venti, o trenta, saremo ancora insieme, sedute da sole intorno allo stesso tavolo, con qualche chilo in più e qualche fede al dito, qualche ciuccio sparso nelle nostre borse. Cammineremo più disinvolte coi tacchi e saremo più sicure dei nostri amori.
Sarebbe bello se non ci vergognassimo di intingere ancora i grissini di pizza tutte nella stessa ciotola di panna e nutella. Sarebbe bello ritrovarci da grandi a mischiare la maionese alla nutella avanzata, immaginandoci la faccia di qualche cameriere che magari poi l'assaggerà. O magari immaginandoci la faccia di qualche cliente della sera dopo quando avrà la stessa nutella riciclata. Non si sa mai, se lo facessero davvero? Che schifo.
Le mie tre piccole cugine sono le mie tre amiche, le uniche con cui riesco ad essere davvero me stessa. Sì, voglio bene ad ognuna di loro e a quello che siamo insieme, anche se insieme, al completo, ci stiamo raramente.
Keep smilin’, keep shinin’ Knowin’ you can always count on me, for sure That’s what friends are for For good times and bad times I’ll be on your side forever more That’s what friends are for