Nato inizialmente da necessità di tipo pratico – proteggere dalle intemperie e dagli sbalzi termici – il cappello nel corso dei secoli è stato protagonista di una continua evoluzione, che ha riguardato non solo la forma, ma soprattutto la funzione. Tutto ciò ha portato alla trasformazione di un semplice accessorio in un ornamento indissolubilmente legato all’estetica, un dettaglio cult da sfoggiare nelle occasioni più disparate.
Oggi il copricapo si impone sempre di più come manufatto evocativo che racconta storie personali, stimolando la curiosità e la fantasia non solo di chi lo indossa, ma anche di chi, pur non portandolo, lo osserva e ne rimane affascinato. Non importa che sia semplice, esagerato, ironico o innovativo, quello che conta è che il cappello, fondamentale complemento della personalità, sia portato con disinvoltura e naturalezza.
Ne esistono di molti tipi: dai modelli classici, come quelli di Borsalino che sono stati e continuano ad essere simbolo di costume e protagonisti del fascino Made in Italy grazie al loro stile unico e inconfondibile, a quelli più moderni e di tendenza. Si tratta di un accessorio che, seppur lentamente, sta ritornando alla ribalta rappresentando un nuovo modo di osare ed esprimere se stessi.
Abbiamo girato le vie di Roma alla ricerca di cappelli, osservando le tendenze più diffuse nella capitale, nonché come gli stili cambino da un quartiere all’altro: al primo posto si collocano i beanie hats, classici e in morbida lana lavorata a mano, o con trame ikat e pon pon dallo stile folk. La loro diffusione è tale da coprire la capitale in tutte le zone che abbiamo visitato: dal quartiere universitario, al centro, fino all’Eur.
Gli under 30 non rinunciano ai cappelli con la visiera, i cosiddetti “baseball caps” – proprio perché nati come parte dell’uniforme dello sport cult americano – caratterizzati da colori sgargianti e scritte importanti.
Ma è possibile trovare anche baschi dall’aria retrò, colbacchi e cloche anni ’20 dallo stile vintage che avvolgono graziosamente il capo, e di questi ne abbiamo scorti tra i vicoli più modaioli del centro di Roma.
I più nostalgici e gli amanti dello stile classico continuano a prediligere l’intramontabile Fedora, il più versatile tra i cappelli: in feltro e dalla tesa medio-larga, emblema dello stile maschile-femminile esso rappresenta l’accessorio ideale per completare un look rendendolo alternativo ed elegante allo stesso tempo.
L’inverno è ormai giunto ed il cappello si rende necessario per tenere le nostre teste al riparo dal freddo, ma se di moda si parla non possiamo tralasciare il lato ludico, quindi diamo alle nostre teste un tocco di stile e di colore, non soltanto di calore.
Di Ignazio Mania
Photos By Stefania Piccolo
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I beanies delle vie di Roma. Studenti in Viale XXI Aprile, beanie vs baseball cap. Beanie con visiera, Stazione Roma Termini. Beanie rossi con e senza visiera in Piazzale Flaminio. Patchwork Beanie in Piazzale Flaminio. Colbacco e beanie che avanzano in Prati. Bancarella in Via Sistina. Boutique Borsalino in Via Sistina. Fedora in toni inversi. Via Ripetta. Cloche, Piazza Risorgimento. Classico Fedora in Prati. Cloche Salt and Pepper. Via Del Corso. Fedora visiera ampia in Prati. Fedora visiera corta. Prati Fedora a visiera corta. Prati. Basco Inglese. Prati. Basco Irlandese. Eur. Un tocco di capo animale. Via Ripetta