Nella testa di Luca Mortellaro, fondatore a Berlino di Stroboscopic Artefacts, le Monad Series dovrebbero essere quelle dedicate alle uscite più “sperimentali”. Ken Karter (anche lui italiano) propone in effetti quattro tracce che quantomeno si possono definire come “elettronica da ascolto” più che “da ballo”. Il suo è un sound levigato e scuro, che lascia immaginare un automobile costosa e moderna, con un sacco di tecnologia dentro e un design curato. Nonostante appunto non si stia parlando di un lavoro pensato solamente per i dj, la punteggiatura ritmica è un elemento centrale dei pezzi: composita, mai perfettamente lineare e soprattutto in equilibrio con gli elementi atmosferici. Mi sembra che si trovi a metà strada tra raster-noton e il mondo dei club, il che istintivamente mi ricorda Kangding Ray e il suo OR, pubblicato tra l’altro proprio dall’etichetta di Alva Noto. Il tempo dell’ascolto passa in un attimo ed è abbastanza naturale far fare un secondo giro all’ep, anche per andare a esaminare più in profondità il meccanismo progettato da Karter. Niente male.
Tracklist
01. MX-01.11
02. MX-02.11
03. MX-03.11
04. MX-04.11
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