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Kenya / Basterà una Costituzione ad arginare la corruzione?

Creato il 11 febbraio 2011 da Marianna06

Lo scorso 4 agosto 2010 è stata finalmente, dopo ben 15 anni circa, approvata la Carta Costituzionale, che deve costituire l'ossatura di fondo della vita politica futura dell'ex-colonia britannica in Africa orientale, cioè il Kenya.

E la promulgazione è avvenuta esattamente il 27 agosto.

Piuttosto se parliamo con  i nostri amici di Africa orientale, il pensiero di quest'ultimi va quasi certamente o alle interminabili, bianche e accoglienti spiagge di Malindi o al terrore che incutono i pirati somali con i loro assalti alle imbarcazioni, piccole o grandi che siano, in transito tra il mar Rosso e l'oceano Indiano.

In Kenya invece bolle in pentola ben altro di questi tempi. Anche a Costituzione promulgata.

Ed il tutto perché il "vizietto" assurdo della corruzione, anche dopo la fine del colonialismo, continua a farla da padrone nel Paese accanto ad incuria e lassismo. Che peggio proprio non si può.

Ricorderete tutti le violenze post elettorali, che si scatenarono in  Kenya, al termine delle elezioni politiche del dicembre 2007-gennaio 2008.

E poi l'estenuante lotta politica tra Kibaki e Odinga senza risparmio di energie e...altro.Fino al compromesso nella spartizione dei poteri tra i due.

Ebbene le indagini da tempo hanno individuato alcuni politici di spicco quali istigatori responsabili di queste violenze, che sono costate, tra l'altro, la vita a parecchi kenyoti.

Le opzioni perché i veri responsabili pagassero erano e sono due: o essere giudicati da tribunali locali del Kenya o affrontare il tribunale penale internazionale de L'Aja ossia il CPI.

Il procuratore del CPI,Luis Moreno Ocampo, ha  già parlato chiaramente e ufficialmente, a suo tempo, ai kenyani attraverso la tv a reti unificate ed ha fatto i nomi.

Questo significa che la cosa è risaputa tanto dalla classe politica al potere(il duo Kibaki-Odinga) quanto dalla popolazione civile.

Eppure , a proposito d'incuria, un tribunale locale, che avrebbe già potuto e dovuto essere istituito entro il 30 settembre 2009, non esiste a tutt'oggi.

E se L'Aja fa forti pressioni ultimamente per vedere alla sbarra chi comunque si è reso colpevole di corruzione e forse,quasi certamente, anche di  nefandezze, questi invece , con la complicità delle lobbies politiche del momento,oltre a cercare spalleggiatori nel Continente come il sudafricano Zuma o l'ugandese Museveni,  sbandierano  la teoria dell'indebita "ingerenza" , stile  el- Bashir e quindi di un ritorno del  colonialismo occidentale sotto mentite spoglie.

Incredibile ma vero.

Le promesse di fare giustizia non mancano da parte di chi governa attualmente ma nella concretezza dei fatti non si vede proprio niente.

Almeno finora.

E intanto il 2012 ,con nuove elezioni, non è molto lontano.

Ecco forse perché, per qualcuno, temporeggiare ha un senso.

L'interrogativo iniziale comunque non è stato e non è evaso. E quasi sicuramente, a quelle latitudini, lo sarà, nel tempo,  ma di certo con molte difficoltà.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Kenya
 

 


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