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Kenya/E' arrivata la stagione delle piogge a Chaaria

Creato il 07 novembre 2015 da Marianna06

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Piove. Fortissimo. Fa un rumore come di risacca.
Dopo tanto pregare, è arrivata la stagione delle piogge, e quest’anno pare davvero pesante a causa del fenomeno El Nino.
Un muro d’acqua, come una cascata dal cielo tutta la notte e gran parte della giornata.
Difficile da descrivere: immaginate un cielo sereno, pieno di stelle, con una luna grande e luminosa da fare ombra. E di colpo non qualche goccia, ma milioni di milioni di pezzi di nuvola, che non si capisce da dove sian saltati fuori.
Il problema è che adesso piove troppo. Campi allagati, case portate via, persone annegate.
Da una parte la pioggia è certamente un dono di Dio, perché acqua è sinonimo di buoni raccolti e di qualcosa da mettere sulla tavola anche per i più poveri. Un buon raccolto assicurerà il pagamento delle rette scolastiche a tutti quei genitori sempre angosciati dal fatto che i loro figli possono essere mandati a casa dalla “Secondary School” se il denaro non arriva in tempo. Pioggia vuol anche dire che le cisterne dell’acqua piovana vicino alle case sono ora piene, e permetteranno di evitare i viaggi al fiume con la tanica sulle spalle almeno per qualche mese.

Però indubbiamente la pioggia è sempre un problema per il nostro Centro che si trova a più di 20 km dall’asfalto ed è raggiungibile solo attraverso strade terribilmente sconnesse, dove si sprofonda nella polvere durante la stagione secca e dove si annega nel fango argilloso durante la “rainy season”. Sulla strada si aprono voragini enormi che pian piano la trasformano in un torrente in piena. Spesso i ponticelli crollano sotto il peso della corrente.
Le condizioni della nostra strada fanno sì che moltissimi pazienti decidano di non intraprendere il cammino faticoso per raggiungere Chaaria, sempre così sperduta e poco collegata. Quando possono si recano ad un centro vicino a casa, ricevendo lì qualche cura del caso e rimandando di qualche settimana la visita al grande ospedale. Oppure ricorrono ai guaritori tradizionali. E, se c'è da partorire, le donne si affidano ad altre donne di buona volontà o, come capita spesso, a levatrici poco qualificate. Ma le conseguenze, oltre a essere immaginabili, si risolvono, talora, addirittura in tragedia. Così come è accaduto ad una donna giorni fa.La poveretta, in procinto di partorire, aveva affittato un mezzo di fortuna per raggiungere il più vicino ospedale. Il mezzo  ,però,  si è impantanato nel fango e la donna è dovuta rientrare a casa. Il risultato è stato che il bambino è nato morto e la donna, il giorno seguente, è morta tra indicibili sofferenze  per infezione da parto.

      Fr.Beppe Gaido,medico chirurgo a Chaaria Mission Hospital (Meru-Kenya)

                       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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