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Kevin Spacey Day: Se7en (di David Fincher, 1995)

Creato il 26 luglio 2013 da Frank_romantico @Combinazione_C
Kevin Spacey Day: Se7en (di David Fincher, 1995)
Ed eccoci qui con un nuovo compleanno da festeggiare, una nuova recensione da scrivere, lo stesso collettivo di blog che si prepara all'ennesimo evento mensile. Ma chi si festeggia in questo mese di Luglio? Di quale star sarà il compleanno, oggi? Kevin Spacey. Ora, io non ero tanto d'accordo nel festeggiare Kevin. Non mi è mai piaciuto particolarmente, non lo amo come attore. E, come potrete notare dal banner qui sopra, io e altri avremmo preferito festeggiare Sly più di tre settimane fa. Però la nostra unione tra cineblogger è democratica: Spacey ha vinto regolari elezioni, quindi eccoci qui. Solo che a un certo punto mi si è posto un problema morale: di quale film parlare su Combinazione Casuale per festeggiarlo? La scelta è ricaduta su Seven, di David Fincher
Qualcuno potrebbe pensare: ma in questo film Kevin Spacey si vede per poco anzi, per pochissimo. Eppure il suo ruolo in questo film è fondamentale, se non unico. Potremmo dire che, in realtà, è proprio lui ad essere il protagonista.
Kevin Spacey Day: Se7en (di David Fincher, 1995)
Uno spietato serial killer, uccide le sue vittime ispirandosi ai sette vizi capitali. Mills e Somerset, gli agenti incaricati del caso, non fanno progressi, ma sarà proprio l'assassino a consegnarsi a loro confessando altri due omicidi non ancora scoperti (da filmscoop.it)Seven è il secondo film ufficiale da regista di David Fincher. Seven è un film che ha cambiato la faccia del thrilling cinematografico, definitivamente. Il secondo passo di una rivoluzione cominciata nel 1991 con Il Silenzio degli Innocenti, che rielaborò le caratteristiche strutturali e "filosofiche" del thriller contemporaneo. 
Sarà il film di Fincher, però, a dare il colpo di grazia a un intero genere. Rinnovandolo. Annullando la dicotomia buono/cattivo, prima di tutto. Dando alla figura del killer un volto evanescente. Rinnovando lo stesso linguaggio filmico, modernizzandolo, velocizzandolo.
Kevin Spacey Day: Se7en (di David Fincher, 1995)
Ci sono i buoni, ad esempio, che non sono poi così buoni: vuoi perché hanno commesso errori in passato, vuoi perché ne commetteranno in futuro. E c'è una sorta di cinismo che aleggia, il requiem per un'innocenza perduta per sempre. E' la vita, con tutta la sua violenza e immoralità, che prima o poi uccide la speranza. Allora il detective Mills non è altro che un detective Somerset in potenza: a distinguerli c'è solo la differenza di età e l'idea che le cose possano andare bene, prima o poi. 
Lo stesso concetto di morale si distorce, in Seven. Perché il punto di vista etico, nel film, viene incarnato da John Done: killer psicopatico ma allo stesso tempo deus ex machina. rappresentazione di valori distorti, predicatore, moralizzatore, boia. Per questo è il serial killer ad essere il protagonista della storia e non i due poliziotti interpretati da un Morgan Freeman colto e metodico e un Brad Pitt (alla sua prima grande interpretazione) istintivo e pieno di speranze, che cela dietro una maschera da duro la propria fragilità di uomo.Un protagonista che guarderemo negli occhi e sentiremo parlare in uno dei suoi deliranti sermoni solo nel finale, che non vedremo mai agire direttamente ma di cui osserveremo gli effetti ad ogni sua azione. Se facessimo un po' di attenzione noteremmo che il nome di Kevin Spacey non compare nei titoli di testa. L'idea fu dell'attore stesso, che pensò in questo modo di rendere il suo comparire improvviso sulle scene ancora più inaspettato e d'impatto. E, in effetti, quando scopriamo l'identità di John Done, rimaniamo sbigottiti. La bravura di Spacey, in questo caso, è innegabile: l'abilità di catalizzare tutta l'attenzione su di se in un minutaggio realmente esiguo. L'intensità di parole e sguardo, la forza espressiva di un attore che è divenuto realmente il proprio personaggio.
Kevin Spacey Day: Se7en (di David Fincher, 1995)
Se7en è un film sporco, violento, crudele, senza speranza. Un film in cui "può piovere per sempre", che ci mostra una realtà sicuramente esagerata ma non per questo troppo distante dal nostro reale. Lo stile è snello, veloce, a suo modo patinato. Questo perché sia il regista che il direttore della fotografia Darius Khondji provenivano dal mondo dei videoclip. Un film cult ben lontano dal capolavoro che tutti decantano. Perché nell'essere a suo modo "rivoluzionario", Seven è ancora troppo legato a canoni cinematografici "cool". Ancora troppo attento nel cercare di essere hollywoodiano. E il vero salto di qualità avverrà più di dieci anni dopo, con Zodiac, il film definitivo sui serial killer. Ma questa è solo una mia idea. Intanto buon compleanno Kevin Spacey. Combinazione Casuale ti augura 100 di questi film.
Ecco i link per le recensioni dell'allegra compagnia di blogger:
50/50 Thriller
Cinquecentofilminsieme
Cooking Movies
Director's Cult
Ho voglia di cinema
Il Bollalmanacco di Cinema
In Central Perk
Montecristo
Pensieri Cannibali
Scrivenny
Triccotraccofobia
Viaggiando (meno)
White Russian Cinema
 
Kevin Spacey Day: Se7en (di David Fincher, 1995)

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