Kickstarter è un sito web di crowd funding per progetti creativi (cit. da Wikipedia).
Grazie a Kickstarter vengono finanziati progetti indipendenti, soprattutto nel campo dell’intrattenimento: film, musica, giochi di ruolo, fumetti, magazine, libri, ebook,
Le donazioni fatte a sostegno di questa o quella causa non sono a fini di lucro (non si acquisiscono azioni o titoli, per capirci). Esistono tuttavia dei “premi”, stabiliti dai singoli soggetti che organizzano i loro crowd funding. Questi premi sono di solito in crescendo, a secondo di quanto ciascun sostenitore offre e versa. Se si tratta – per esempio – di finanziare un film, i premi potrebbe essere le locandine del medesimo, una spilla commemorativa, una maglietta, una cartolina del regista con tanto di autografo, la citazione nei titoli di cosa etc etc.
Kickstarter è operativo da cinque anni esatti e ha permesso a moltissime belle cose di nascere, senza contare su finanziamenti di major o di produttori.
Il maggior pregio di questo sistema di crowd funding è la chiarezza con cui opera nel settore.
Kickstarter guadagna il 5% sui fondi raccolti e non avanza alcun diritto di copyright sui progetti che “ospita” sul proprio sito. Ci sono poi delle specifiche linee guida sui prodotti che è possibile finanziare tramite questo genere di raccolta fondi. Trovate tutto sul sito ufficiale, che è esaustivo e ben realizzato.
Kickstarter si appoggia ad Amazon per quel che concerne i pagamenti, il che garantisce ulteriore serietà e sicurezza al processo di donazione/versamento.
Un grosso limite di questo sistema è che esso è – al momento – americano-centrico. Solo i cittadini con un conto corrente statunitense, e con un indirizzo negli USA, possono aprire un crowd funding con Kickstarter. Recentemente è entrata in funzione una nuova “filiale” per il mercato britannico, mentre utenti di altri paesi (italiani compresi) devono utilizzare dei referenti all’estero per poter accedere ai servizi di questa piattaforma.
Già, ma in Italia un sistema del genere funzionerebbe?
Difficile dirlo con certezza, anche se la risposta più probabile è no. Manchiamo ancora di mentalità e di intelligenza per capire che finanziando certe cose (cose che ci piacciono, non dimentichiamolo) siamo noi i primi a goderne i benefici. Certo, si tratta di benefici impalpabili e/o intellettuali: il piacere di leggere un fumetto che viceversa non avremmo mai letto, ascoltare la musica di quella cantante tanto brava, ma snobbata dalle major, vedere un film che non trova finanziatori sufficientemente seri.
Si tratta forse di piaceri troppo aleatori, per ciò che è diventato l’italiano (non tutti siamo così, capitemi, sto solo generalizzando).
Film finanziato da Kickstarter.
Eppure, se solo cambiassimo un po’ la testa, potremmo dare uno scossone alla nostra gerontocratica e mummificata industria dell’intrattenimento.
Volete sapere alcune tra le cose più spettacolari che altrove hanno fatto grazie a Kickstarter? Vediamo un po’:
Il The Veronica Mars Movie Project, di Rob Thomas.
Il documentario Sun come up, che è arrivato dritto dritto alla Notte degli Oscar, così come il cortometraggio Inocente, che nel 2013 vince la statuetta (primo crowd funding ad arrivare così in alto).
The Oregonian, un folle film di genere, di Calvin Reeder.
Il bellissimo documentario Room 237, che analizza i sottotesti simbolici e “cospirazionisti” del film Shining.
Wish I Was Here, realizzato da un attore/regista già in affari con Hollywood (Zach Braff di Scrubs), ma desideroso di una libertà creativa che i produttori non potevano garantirgli.
Moebius, un videogioco con atmosfere alla Fringe, ideato da Jane Jensen della Pinkerton Road.
Double Fine’s Adventures, realizzato grazie a ben 3 milioni di dollari di donazioni (complice la fama del suo promotore, Tim Schafer, fondatore di Double Fine e leggendario creatore di giochi come Monkey Island e Maniac Mansion.
Carmageddon Reincarnation, nuovo capitolo del celebre e controverso videogame su automobilisti assassini e psicotici (in barba ai benpensanti, ha raccolto 625.000 dollari.
Insomma: tanta, tanta roba.
Al momento mi preme segnalarvi il Kickstarter italiano per il gioco di ruolo supereroistico Urban Heroes.
Lo scenario si presenta in modo assai accattivante:
Nel 2008 una massiccia esplosione al CERN ha creato una devastazione nel cuore dell’Europa e ha liberato delle radiazioni misteriose, catalogate come “radiazoni-z”, che hanno contribuito al manifestarsi di alcune singolarità umane. Essi sono individui dotati di poteri e capacità fuori dal normale, di poteri spesso devastanti, o comunque miracolosi.
Alcuni governi, in primis quello degli Stati Uniti, hanno sfruttato l’occasione per creare un team di supereroi a difesa della patria e della supremazia americana nel mondo.
Qui potete scoprire il resto e contribuire al progetto.
Sembra proprio carino e merita un po’ del vostro tempo (e magari anche qualche euro).
- – -
(A.G. – Follow me on Twitter)
Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment