Influenzati dal recente conflitto avvenuto ai suoi confini orientali e dalle notizie allarmistiche che giravano sulle principali fonti di notizie, in pochi potevano pensare che questo fosse un anno adatto a visitare l'Ucraina. Invece complice il forte ridimensionamento della moneta, che durante il passato inverno ha dimezzato il suo valore rispetto all'Euro rendendo al momento l'ex repubblica sovietica la nazione forse più economica d'Europa, e la relativa stabilità di cui gode buona parte del paese da alcuni mesi, l'estate appena trascorsa si è rivelata forse il momento migliore per visitare questo interessantissimo stato e la sua splendida capitale. L'aeroporto di Kiev-Boryspil si trova una ventina di chilometri a est della città, con la quale è collegato da vari servizi di bus navetta e da una comoda autostrada. Per quello che riguarda l'alloggio invece, l'offerta è ampia e disparata, come ci si può aspettare da una grande capitale europea, tuttavia vista l'estrema competitività dei prezzi una buona soluzione può essere quella di affittare un appartamento: io ho usufruito dei servizi del sito La città, adagiata su un insieme di colline ai lati del fiume
Kiev-Apartmentrental, e per meno di 20 euro a notte ho alloggiato in un bell'appartamento ampio e attrezzato in posizione splendida, visto che si trovava a pochi metri dalla piazza principale della città, la ormai famosa Maydan Nezalezhnosty, sulla quale una delle finestre si affacciava anche.
Dnepr, si spande su una superficie piuttosto vasta, vista anche la larghissima fascia, costituita dal fiume stesso e dai parchi che si trovano sulle sue sponde e sulle grosse isole al suo centro, che la separa in due zone distinte parecchio distanti tra loro; ma la maggior parte dei principali luoghi di interesse, tutti sulla sponda occidentale del fiume, sono facilmente raggiungibili grazie alle tre linee della metropolitana, estremamente efficiente ed economica, e a una piacevole passeggiata.
Centro e cuore pulsante di Kiev, e punto di partenza ideale per la visita della città, è la bellissima Il vasto spazio di forma allungata è quasi interamente pedonale e sotto la superficie ospita anche un centro commerciale; è inoltre separato in parti distinte dal viale Alle spalle del monumento sorge il piacevole quartiere di
Quella che era la terza città di tutta l'Unione Sovietica per grandezza ha in realtà una storia più lunga e importante delle due città che la sopravanzavano (basti pensare che il primo esempio di stato russo, nel IX secolo, portava il nome di "Rus di Kiev"), e ciò si riflette pienamente nella ricchezza, maestosità ed eleganza della moltitudine di palazzi neoclassici e barocchi del centro e di chiese e monasteri le cui selve di cupole dorate costituiscono il colpo d'occhio più caratteristico dell'area urbana.
Maydan Nezalezhnosti, la Piazza dell'Indipendenza (che per l'importanza viene comunemente chiamata solo Maydan: "la piazza"; da cui l'errore dei TG che la chiamavano piazza Maydan).
Kreschatik, il principale del centro.
La parte occidentale della piazza è circondata da palazzi storici, mentre quella orientale è più ariosa e ricorda quasi un anfiteatro, con il monumento all'indipendenza al centro e i palazzi dell'Accademia Nazionale, dell'hotel Ukraina e del Centro Internazionale di Cultura intorno. Il colpo d'occhio è poi amplificato dalle migliaia di lumini poggiati per terra e dagli altarini in mattoni con le foto dei caduti durante le rivoluzioni che si sono succedute negli ultimi anni e che hanno avuto nella piazza il loro centro nevralgico.
Lypky, con tanti palazzi barocchi e alcune importanti costruzioni come il Teatro di Arte Drammatica, il Museo Artistico Nazionale, il Gabinetto dei Ministri e soprattutto la Casa delle Chimere, in stile liberty, che è la residenza del presidente della repubblica.
Via Anche la zona a ovest del viale La parte più piacevole di questa zona si trova però poco più a nord, intorno alla
Kreschatik è il luogo preferito dalla popolazione per passeggiare e fare shopping, e durante il week end viene anche chiusa al traffico diventando un'enorme isola pedonale. Sugli ampi marciapiedi si affacciano, oltre a una moltitudine di negozi, bar e ristoranti, alcuni tra i palazzi più belli e monumentali della città.
Kreschatik è molto piacevole e interessante grazie alla presenza lungo e intorno alla larga Bulevard Tarasa Shevchenka, che porta fino nei pressi della stazione centrale, del parco omonimo, dell'Università, dei giardini botanici e della Cattedrale Ortodossa di San Volodymyr, poco dietro alla quale sorge anche il teatro dell'Opera. Zoloti Vorota, la "Porta d'Oro", ovvero la principale porta d'accesso (e l'unica rimasta, benché ricostruita e restaurata) delle mura medievali della città, attorno alla quale convergono alcune delle stradine più pittoresche. Di fronte alla costruzione c'è la statua del re Jaroslav I che tiene tra le mani un discutibile modellino della Cattedrale di Santa Sofia e che per questo viene scherzosamente chiamato dagli abitanti: "l'uomo con la torta".
L'attrazione più importante di Kiev si trova tuttavia leggermente fuori dal centro, a sud del caratteristico quartiere di Il modo migliore per raggiungerlo è con una passeggiata di un quarto d'ora dalla metro Poco più a sud del
Pechersk. Il Kievo Pecherska Lavra è un esteso sistema di monasteri risalente all'XI secolo splendidamente adagiato in una tenuta sulle verdi colline che sovrastano il fiume, ed si fregia anche del titolo di patrimonio UNESCO. Arsenalna o con una salita un po' più faticosa ma in mezzo al verde dalla metro Dnipro; ma in ogni caso ci si ritrova in un parco da cui si gode di una vista mozzafiato sul fiume per poi passare davanti a un obelisco, al monumento Lavra si trova un'altra importante attrazione cittadina; sempre situato in un parco sulle colline che dominano il fiume si trova infatti il Museo della Grande Guerra Patriottica, dove lungo i viali del parco stesso sono esposti cannoni, carri armati, elicotteri e vari altri tipi di armi e mezzi bellici di terra e d'aria; ma soprattutto l'area è dominata dalla mastodontica mole della statua della Madre Patria, alta ben 62 metri (quindi più della Statua della Libertà) e che raggiunge i 102 m con il basamento. Holodomor e alla Chiesa del Salvatore. Il complesso comprende una moltitudine di chiese e residenze, alcune trasformate in museo, andando a formare quasi una piccola città nella città, ed è diviso in due parti: quella superiore è un museo statale con ingresso a pagamento, e tra le innumerevoli costruzioni incantevoli ospita in particolare la Cattedrale della Dormizione e l'alto campanile; quella inferiore invece è ad ingresso libero e di proprietà della chiesa, infatti più che un museo è un monastero ancora funzionante, e si caratterizza per le grotte situate sotto le chiese della Natività e dell'Esaltazione della Croce, che conservano varie reliquie ed ex-voto e che sono molto frequentate da fedeli e pellegrini (che in realtà vanno a costituire la maggior parte delle persone che visitano il luogo, anche nella parte superiore, che è tuttora considerato il santuario più sacro e importante della nazione).
La passeggiata più piacevole, interessante e ricca di cose da vedere però si sviluppa nella parte settentrionale del centro. Partendo sempre da Dalla piazza, l'ampio viale Tenendo sulla destra il palazzone neoclassico del Ministero degli Esteri si arriva ad un'altro slargo dove sorgono il Museo di Storia Nazionale e la chiesa di Sant'Andrea, sulla cima della collina, sotto alla quale si apre un notevole panorama sul quartiere di Proprio da qui parte la serpeggiante Da segnalare sono la larga piazza Alla fine di quest'ultima strada si trova la stazione della funicolare che riporta nella città alta, alle spalle del monastero di San Michele, ma comincia anche la larga e lunghissima fascia di parchi sulla riva occidentale del Dnipro che arriva fino alla statua della Madre Patria. Una buona idea può essere quella di avventurarsi per i sentieri in mezzo agli alberi fino ad arrivare al ponte pedonale che porta sull'isola fluviale, che è priva di costruzioni e va costituire anch'essa l'enorme
Maydan Nezalezhnosti si può infatti imboccare una delle stradine che si dipanano a raggiera dalla parte settentrionale della piazza, in particolare prendendo il vicolo Tarasa Shevchenka (si chiama come il bulevard ma è un'altra strada) si passa davanti alla casa-museo del grande poeta ucraino da cui prende il nome la via, e arrivare così nella bella piazza Volodimirsky permette di raggiungere in men che non si dica la piazza Mykhaylivska, al centro della quale sorge il monumento alla principessa Olga e che ospita il monastero di San Michele dalla Cupola Dorata. A metà strada, la vista dei due importanti monasteri che si fronteggiano dalle due estremità del viale offre un colpo d'occhio notevole. Podil, la città bassa. Sofivska, dove torreggia il monumentale campanile del monastero di Santa Sofia, la cui cattedrale è la chiesa più importante e bella della città e tutto il complesso è estremamente interessante. Dal campanile si ha anche una delle più ampie vedute panoramiche della città. Andriyvsky Uzviz, una pittoresca strada acciottolata contornata da palazzi antichi che scende fino a Podil.
Kontraktova, il cuore pulsante del quartiere, con giardini, bancarelle, palazzi storici e l'ottocentesco Hostinnyi Dvir, il mercato coperto, e la graziosissima via Dniprovsky Park, ma sulla cui sponda che si affaccia verso la città alta, proprio alla fine del ponte pedonale, è stata preparata una spiaggia, con sabbia riportata, che gli abitanti amano frequentare d'estate. L'acqua del fiume è abbastanza trasparente, anche se ha una sfumatura giallo-verdognola non proprio invitantissima, tuttavia è comunque molto fresca e offre un piacevolissimo sollievo dal caldo estivo, tanto che la gente che faceva il bagno era molta. Petra Sagaydachnogo, piena di bar e ristorantini e contornata da casette barocche.
Questo quartiere è molto piacevole, interessante ed autentico; pur mancando i maestosi palazzi neoclassici e barocchi che caratterizzano la città alta, vi si possono trovare comunque una moltitudine di dimore barocche ospitate in bassi palazzetti di un paio di piani, qualche altra bella chiesa e l'interessante museo dedicato alla tragedia di Chernobyl, ricco di foto, documenti e reperti.
In estate a Kiev la temperatura può essere piuttosto alta, ma il clima secco e il tempo quasi sempre buono rendono la visita a piedi della città davvero piacevole. Il centro è molto vivace e, in particolare intorno a La cucina locale è piuttosto varia e gustosa, e oltre alle tante zuppe è caratterizzata dai Una menzione speciale va però ai self service: delle tavole calde dove si mangia comunque bene e i piatti sono cucinati con prodotti freschi, ma si spende incredibilmente poco. I più famosi e frequentati sono quelli della catena
Maydan Nezalezhnosti e al Kreschatik c'è sempre movimento anche di notte, e i numerosi bar e ristoranti, come pure anche la metro, sono pieni di gente. Contrariamente a quanto pensano in molti, la capitale ucraina è una città estremamente sicura e durante il mio soggiorno non ho avuto il sentore di essere in pericolo nemmeno per un secondo (alcuni giorni fa ci sono stati altri scontri con un morto, in ogni caso è bene dunque evitare gli assembramenti e le manifestazioni, ma per il resto davvero non ci sono pericoli). vareniki, ravioli con ripieno che può variare da carni di manzo, vitello, maiale o coniglio, alle patate e alle verdure. Il ristorante dove ne ho goduto maggiormente è stato il Varenichnaya N.1, davanti al palazzo dello sport (una zona in cui ci sono anche molti altri ristoranti tradizionali, io ho dato un'occhiata anche al Pervak e sembrava un bel posto).
Puzata Khata, dove soprattutto a pranzo il cibo è ottimo, la scelta è ampia e i prezzi ridicoli (per una zuppa o un piatto di ravioli, un secondo di carne con contorno e una birra alla spina con fatica si superano i 3 euro), io sono stato nelle sedi lungo il Kreschatik e in piazza Kontraktova e ne sono rimasto estremamente soddisfatto.
Kiev è una città meravigliosa sotto tutti i punti di vista, e merita una visita attenta e approfondita che può riempire comodamente almeno 3 o 4 giorni.