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Kiko incontra i giovani del Cammino Neocatecumenale a Valencia e chiede evangelizzatori per l’Asia

Creato il 02 giugno 2014 da Delpiera @PieraVincenti

kiko valenciaGli incontri vocazionali con Kiko Argüello sono sempre una grande emozione, una grande fonte di gioia per quanti frequentano il Cammino Neocatecumenale e periodicamente si radunano intorno al suo iniziatore. L’ultimo incontro si è tenuto ieri, domenica 1 giugno 2014, presso lo Stadio Mestalla di Valencia dove si sono riuniti circa 30mila giovani provenienti in gran parte dalla Spagna, ma anche da Italia (5mila presenze), Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo.
Come sempre accade nel corso di questi appuntamenti, Kiko Argüello ha insistito sulla necessità di nuove vocazioni missionarie per l’evangelizzazione. In questo caso, la meta è l’Asia e in particolar modo la Cina, nuova frontiera dell’evangelizzazione.
incontro valenciaLe “chiamate vocazionali” sono arrivate a coronamento dell’incontro, dopo l’annuncio del kerigma e la proclamazione della Parola. Kiko ha invitato giovani e famiglie ad alzarsi e a mettersi simbolicamente in cammini verso l’Asia, dove si recheranno dopo un periodo di formazione presso i centri vocazionali del Cammino. In tutto, tra ragazzi chiamati al sacerdozio e ragazze chiamate a una vita di servizio nei monasteri o presso le famiglie, si sono alzati oltre 300 giovani, disposti ad andare e «fare discepoli». «Tutti siamo chiamati a evangelizzare – ha sottolineato il fondatore del cammino neocatecumenale – e in asia milioni di persone ancora non conoscono Gesù Cristo».
Kiko ha esortato anche le famiglie a farsi missionarie e ad andare per il mondo ad annunciare il vangelo. In tutto se ne sono offerte circa 200. «Un successo», secondo Kiko Argüello. «Non siamo un gruppo di beati che stanno all’interno della parrocchia, tutti quelli che sono qui sono stati chiamati a evangelizzare», ha detto. E questo spirito lo ha animato a «creare comunità sull’esempio della famiglia di Nazaret, semplici, come lo erano i primi cristiani che si riunivano mossi dallo Spirito Santo».
Come sempre, a caratterizzare l’incontro un grande clima di allegria e fraternità, realizzato soprattutto dall’abbondanza di adolescenti e bambini nati in seno al cammino. Kiko ha ricordato che le famiglie numerose che nascono da movimento sono «una benedizione. La famiglia cristiana salverà l’Europa, la società e la Chiesa».

E la Chiesa tutta deve essere evangelizzatrice, ogni cristiano deve uscire ad annunciare il Vangelo a tutte le nazioni e a fare discepoli all’interno di una società infarcita di pregiudizi contro la Chiesa, vittima della routine, del piacere e dell’egoismo. Quello stesso egoismo che ci porta a pensare di bastare a noi stessi e ci rende ciechi di fronte all’amore di Dio e ci toglie la speranza. L’uomo, allora, deve «aprire l’orecchio» e ascoltare perché solo così è possibile entrare nell’amore e nella speranza e farsi testimoni di Gesù Cristo.

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L’incontro si era aperto con la processione della patrona di Valencia, la Virgen de los Desamparados, portata in spalla dai presbiteri e dai seminaristi della diocesi fino al grande palco dove ad attenderla c’erano Kiko, Carmen Hernandez, cofondatrice del Cammino, e il presidente dell’Assemblea, l’Arcivescovo di Valencia Carlos Osoro.
Monsignor Osoro ha officiato la celebrazione della Parola e, nel corso del suo intervento, ha esortato tutti ad «essere il volto del Signore» nella società contemporanea e a «uscire per annunciare il Vangelo» secondo l’esempio di Gesù perché «Egli ci invia il suo potere, il suo amore e ci dona la sua missione». Allo stesso modo, «ci infonde la sua sicurezza perché sta con noi ogni giorno fino alla fine del mondo e ci alimenta e ci dona la sua pace». Alla fine, l’Arcivescovo si è rivolto a tutti i partecipanti dicendogli che «io sono con voi».
E nel giorno dell’Ascensione, quando Gesù invia i suoi discepoli ad evangelizzare, l’incontro non poteva che concludersi con il canto “Andate ed annunciate ai miei fratelli”, cantato da Kiko per metà in spagnolo e per metà in italiano, in un clima di festa generale.


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