(Pubblicato su Blu Agorà Caffè l’11 novembre 2004)
Rottura per rottura, occhio per occhio, dente per dente. Il perdono cristiano fortifica l’Io ma non fa spettacolo e il concetto di giustizia come virtù per eccellenza è roba da filosofi. Meglio la legge del taglione. La spada del samurai, nel nostro caso. Consiglio dello chef: la vendetta è un piatto che va servito freddo. Indigestione garantita.
Kill Bill - Volume 1 segue regole piuttosto prevedibili. Dopo essere stata mezza massacrata nel giorno delle nozze, Black Mamba ritorna alla vita con l’unico scopo di vendicarsi dei carnefici, i quali le hanno pure sottratto la figlia che serbava in grembo. Mette giù una lista (segna-e-depenna) e via. Giustizia fai-da-te. I motivi che hanno condotto alla carneficina iniziale verranno rivelati soltanto alla fine del Volume 2 (attendiamo fiduciosi). È perciò difficile riuscire a identificarsi più di tanto con la furia omicida della Sposa, semplicemente proporzionale alla violenza subita. Un’autentica ossessione.
C’è un’eccessiva semplificazione dei meccanismi attraverso i quali il regolamento di conti si mette in atto. La messinscena appare coreografica ed elaborata ma, alla fine, tutto si materializza in decine di arti amputati, teste mozzate, con grandi spruzzi ematici per ogni dove. Diversamente da altri film, Tarantino non rappresenta qui la violenza allo scopo di esorcizzarla: anzi, alla vicenda manca quell’umorismo squinternato e sghignazzante che a me piaceva assai.
La narrazione segue allora canoni molto elementari, senza riservare sostanziali sorprese. Direi quasi che non c’è nemmeno trama. All’ennesimo sbudellamento mi è scappato persino uno sbadiglio. Repetita iuvant, sed stufant. La confezione è eccellente, nulla da dire, Tarantino si colloca tra i registi che appartengono alla schiera dei visionari, però qui scivola nella maniera. Kill Bill non colpisce, non emoziona, non coinvolge. Il risultato finale lascia freddi come la sete di vendetta di Black Mamba. In certi momenti sembra La Tigre e il Dragone, in altri un qualunque film di John Woo. Spettacolare, sì, ma privo di anima: vuoto, banale. Più spolpato che pulp.
Kill Bill - Volume 1, di Quentin Tarantino, con Uma Thurman, Lucy Liu, Daryl Hannah, Michael Madsen, David Carradine (Usa, 2003, 111’). Mercoledì 16 gennaio 2012, ore 21,05, Iris Tv.